Ai e Iot contrastano le differenze inventariali

Le tecnologie digitali dislocate e l’analisi dei big data possono realizzare un ambiente di vendita più sicuro (da Gdoweek n. 10)

Il fenomeno del taccheggio nelle superfici di vendita non accenna a diminuire. Nonostante la tecnologia abbia messo in atto sistemi sempre più sofisticati, vi sono alcuni limiti anche strutturali connessi alle caratteristiche del retail a libero servizio. Se la protezione alla fonte dimostra un rapporto efficacia/costo interessante solo per alcune referenze, la protezione stand alone sul singolo pezzo rischia di allontanare il consumatore dal prodotto. Il vero salto di qualità si otterrà quando le tecnologie digitali legate all’internet delle cose e all’intelligenza artificiale renderanno il punto di vendita un ambiente responsive su base statistica. Per approfondire il tema, Gdoweek ha incontrato Alberto Corradini, country manager per l’Italia di Checkpoint Systems che, in merito alle differenze inventariali registra un trend ben preciso: “Lo studio sulla sicurezza nel retail in Italia, realizzato in collaborazione con il Laboratorio della Sicurezza e redatto dallo spinoff Crime&Tech dell’Università Cattolica, mostra come il trend sia in calo nel mercato Italiano attestandosi ad un valore dell’1,1% del fatturato delle aziende retail. La gdo, in particolare, si posiziona tra i mercati verticali più colpiti con l’1,31%, subito dopo il settore dell’abbigliamento (1,39%). Il fenomeno è in costante presidio anche grazie alle innovative soluzioni adottate e fatte proprie dalla maggior parte dei responsabili sicurezza della gdo. Politiche di prevenzione che si avvalgono di strumenti innovativi sempre più connessi ed integrati”.

L’elemento preventivo è quello più efficace e deve tendere alla minima intrusività rispetto alla shopping experience e questo può realizzarsi solo con un’integrazione spinta nell’ecosistema digitale del punto di vendita: “Checkpoint Systems crede fortemente nelle politiche di prevenzione che si avvalgono di soluzioni connesse ed integrate -prosegue Corradini-. Per questo motivo ha sviluppato una serie di prodotti e servizi che permettono di avere la sicurezza di tutti i negozi sotto controllo ed integrata in un’unica piattaforma, facilmente consultabile e personalizzabile. Halo, così si chiama questa innovativa piattaforma sviluppata da Checkpoint Systems, permette di raccogliere i dati provenienti da hardware diversi e location differenti, aggregandoli in real time e fornendo così analisi predittive su cui i responsabili sicurezza, ma non solo, potranno costruire le proprie strategie ‘informate’”.

Halo sfrutta la partnership strategica con Microsoft implementando le più recenti funzionalità Iot basandosi su Azure e Power BI. Checkpoint Systems propone una sicurezza integrata “from source to shopper”, come si usa dire, partendo dalla protezione alla fonte, sfruttando la tecnologia Rf o Rfid, fino all’adozione di sistemi hardware quali sistemi di antitaccheggio, rilevatori di borse schermate, conta persone, pulsanti antipanico o di richiesta assistenza, ed altri ancora. “Si tratta pertanto di una protezione sinergica, collaborativa, quasi olistica, che può coinvolgere e da cui possono trarre vantaggio molte figure aziendali, a partire dalla sicurezza, le vendite e le risorse umane, tutte con un unico obiettivo: migliorare le performance dei propri punti di vendita”.

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