Al via il nuovo codice del commercio della Regione Toscana

"Siamo felici per aver raggiunto il nostro obiettivo -ha sottolineato Cristina Scaletti, assessore al commercio, turismo e cultura della Regione Toscana- con l'approvazione del nuovo codice del commercio da parte del Consiglio Regionale, la nostra regione si dota soprattutto di uno strumento che valorizza i piccoli esercizi commerciali contro ogni tendenza all'omologazione, garantento una maggiore salvaguardia del territorio".

Senso del paesaggio
Le modifiche già anticipate dall'assessore a Gdoweek nel corso di un'intervista, confermano l'indirizzo di adeguarsi alle liberalizzazioni previste dal decreto Monti, attraverso precisi interventi nelle leggi regionali nr. 28 del 7.02.2005 (codice del commercio) e nr. 1 del 3.01.2005 (norme per il governo del territorio). In particolar modo si è cercato di dare equilibrio, armonia e senso del paesaggio, attraverso una particolare attenzione al regime regolativo per l'aperture di grandi strutture. Se fino a ieri si parlava di grandi strutture di vendita da 2.500 metri di volume in su, da oggi questo limite scende a 1.500 metri. Per i piccoli negozi al dettaglio, sarà più semplice aumentare la competitività portando a 300 metri quadri (prima era 150) la superficie di vendita, con una semplice dichiarazione di inizio attività.

Limitazione ai distributori di benzina senza gestore
Un'ulteriore novità, ha invece riguardato i distributori ghost, la cui modifica chiarisce definitivamente che le stazioni dotate di sistema “self service prepagamento 24h”, al di fuori di quelle aree previste per legge, in caso di mancanza di gestore alle pompe, saranno sanzionabili e obbligate alla chiusura obbligata, finchè non vengano ripristinati dai titolari i requisiti minimi previsti dalla legge vigente.
Soddisfazione anche da parte delle associazioni di categoria, per la proficua collaborazione che si è instaurata tra Regione Toscana, Fiva Confcommercio e Anci Toscana, relativamente alle modifiche riguardanti il commercio ambulante, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale nr. 291 del 2012, che ha dichiarato illegittimo l'art. 29 bis della legge regionale nr. 28 del 2005. L'applicazione delle nuove normative, scongiura una liberalizzazione dannosa sulla concessione delle licenze. Alla scadenza delle stesse, sarà prevista l'attivazione di appositi bandi pubblici e con aste con punteggi specifici per coloro che sono già in possesso della licenza al momento della domanda.

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