Assolatte: volano le vendite oltrefrontiera dei formaggi italiani

A dispetto della crisi, per il secondo anno consecutivo, anche per il 2010 la bilancia commerciale del settore lattiero caseario si è chiusa in attivo per 154 milioni di euro, com'è emerso dai dati presentati durante l'assemblea annuale di Assolatte, tenutasi il 15 giugno a Milano. Un risultato che appare ancora più eclatante se si considera lo sfavorevole contesto economico internazionale che ha caratterizzato il 2010. “Dobbiamo impegnarci per
far sì che il lattiero caseario possa mantenere il suo ruolo di primo
comparto del settore alimentare italiano e motore trainante della
filiera del latte. Per riuscire a vincere la battaglia della
competitività abbiamo bisogno dell'appoggio delle Istituzioni, cui
chiediamo provvedimenti concreti che semplifichino la burocrazia e
snelliscano la normativa”, ha sottolineato Giuseppe Ambrosi, presidente dell'associazione che rappresenta oltre il 90% del fatturato industriale del comparto lattiero caseario nazionale. Un settore che ha chiuso il 2010 sfiorando i 14,8 miliardi di euro di fatturato.

Vocazione export
Nel corso del 2010, le esportazioni hanno superato le 272.000 tonnellate generando ben 1,6 miliardi di euro di fatturato, mettendo a segno un +8% in volume e un +15% in valore rispetto all'anno precedente. Particolarmente positivi i dati delle vendite di formaggi italiani nei tradizionali mercati di sbocco, come Francia (+11% in volume nel 2010), Germania (+12,8%), Gran Bretagna (+8,6%) e Stati Uniti (+7,3%).

Sul fronte del mercato interno, il 2010 è stato caratterizzato da consumi stabili, quando non in calo, e da una concorrenza sempre più agguerrita. Ciò non toglie, che l'industria lattiero casearia abbia vissuto nel 2010  momenti difficili, soprattutto nei mesi in cui le quotazioni dei prodotti hanno toccato i minimi storici, andando ben al di sotto della marginalità minima.

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