Banco Fresco compie un anno

Molto sfuso per contenere gli imballaggi, focus su prodotti del territorio e formula del mercato coperto, con tante informazioni e addetti tra i banchi pronti a soddisfare le richieste dei clienti (da Gdoweek n. 14)

Banco Fresco, il format italiano verticale del fresco e del freschissimo ha iniziato a muovere i primi passi in Piemonte con due pdv. A distanza di un anno dalla prima apertura, facciamo il punto con Lisa Nizzo, responsabile marketing e comunicazione dell’insegna.

Tracciamo un bilancio di questo primo anno.

Abbiamo lanciato un format totalmente nuovo per l’Italia: Banco Fresco è un mercato coperto moderno. Siamo pienamente soddisfatti di questi primi mesi e contiamo di attirare sempre più clienti che dimostrano di apprezzare la grande qualità dei prodotti, la varietà che offriamo e la nostra proposta semplice e innovativa. Continueremo a portare avanti il nostro format così come è partito, aumentando ancora di più le specialità del territorio, in tutti i reparti.

Su che tipologia di pdv puntate?

Ogni negozio ha una superficie di circa 1.000 mq e il core business sono i banchi dell’ortofrutta. Abbiamo creato un mercato coperto moderno in cui si uniscono la possibilità di scegliere tanti prodotti freschi di qualità in uno spazio confortevole, non abbiamo i corridoi e i percorsi obbligati tipici dei supermercati, insieme a un’esperienza di consumo veloce e semplice: parcheggio comodo, pagamento in cassa centrale e vendita sfusa per la maggior parte dei prodotti per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente.

Sfuso o confezionato, cosa scelgono i consumatori nei vostri pdv?

Abbiamo pochissimi prodotti confezionati: proponiamo soprattutto frutta e verdura sfusa quindi il cliente si orienta su questa. La scelta di avere quasi il 95% di prodotti sfusi, oltre a richiamare la spesa che si può fare al mercato, è anche dettata da un’attenzione -che non tutti gli altri attori della distribuzione italiana hanno- nei confronti degli imballaggi in plastica dei prodotti confezionati dell’ortofrutta.

Quante referenze avete nei pdv e quante varietà per ogni prodotto?

È difficile dare dei numeri precisi perché le referenze variano a seconda della stagione. In media, abbiamo circa 300 referenze di ortofrutta in negozio. In relazione alla stagione, riusciamo ad avere fino a 10 varietà.

La quarta gamma è un valore percepito dai vostri clienti? Avete mdd?

I prodotti proposti sono esattamente gli stessi che proponiamo sfusi e non sono addizionati di nessun conservante o altro. Abbiamo una quarta gamma innovativa rispetto ai prodotti che si trovano normalmente sul mercato italiano, almeno a quanto ci risulta. Per esempio, proponiamo un’ampia scelta di frutta già tagliata e mix di verdure lavate, tagliate e già pronte da cucinare, molto originali e di ottima qualità. Al momento la strategia commerciale di Banco Fresco non prevede prodotti a marca del distributore.

Filiera: quanto è importante comunicarla ai consumatori?

Sicuramente è molto importante e stiamo lavorando anche noi per arrivare a trasmetterla ai nostri clienti. In questi primi mesi di apertura ci siamo concentrati principalmente allo sviluppo del nuovo format di vendita in Italia. Il progetto di filiera sarà sviluppato di pari passo con la futura apertura dei nuovi punti di vendita.

Qualità, in che modo la si può far emergere?

Innanzitutto bisogna essere certi della qualità che si sta proponendo e noi lo siamo. E poi questa si deve trasmettere al cliente soprattutto attraverso un racconto, realizzato tramite cartelli ad hoc o tramite la spiegazione fornita dagli addetti di vendita. Per noi è fondamentale avere addetti preparati e appassionati, che possano consigliare il cliente, raccontare i nostri prodotti e farli assaggiare.

Comunicazione: più tradizionale o digitale?

I canali tradizionali sono ancora quelli che funzionano di più e da cui non si può prescindere. Ma li utilizziamo personalizzandoli. Vogliamo destare curiosità in chi legge il volantino, non attirarlo con prezzi bassissimi. In ambito digital, abbiamo un sito e utilizziamo soprattutto Facebook.

eCommerce, ritenete sia un concorrente temibile nel fresco?

In Italia, almeno per il momento, pensiamo che l’eCommerce del fresco non sia ancora un vero concorrente. Le persone hanno bisogno di vedere quello che acquistano. Pensiamo che sia una bella esperienza e non una perdita di tempo guardare i prodotti, scoprire qualcosa di nuovo (da noi capita spesso) e decidere di provarlo. Da uno schermo è un po’ difficile farlo…almeno per ora.

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