Carrefour cede quattro ipermercati a Coop Estense

Bari, Brindisi, Lecce e Matera: sono questi gli ipermercati che Coop Estense ha rilevato da Carrefour che, come noto, da tempo sta procedendo a un disimpegno nell'area del Centro Sud Italia, dove ha già chiuso un punto di vendita a Bari così come sembrerebbe intenzionato a chiudere anche quello del centro commerciale Raffaello a Roma.

Sindacati agguerriti
“In realtà -dice Bruno Boco, segretario generale Uiltucs- Carrefour puntava a una vendita in blocco di tutta la rete, ma non ha trovato un acquirente. Quindi, per le trattative di questi e, probabilmente, di altri ipermercati collocati al sud dovremo confrontarci con altre imprese. Abbiamo fiducia che Coop mantenga in attività i circa 800 lavoratori coinvolti nel passaggio di proprietà. Sulle trattative con Carrefour siamo invece in difficoltà, pur avendo dato una disponibilità anche a soluzioni di riduzioni temporanee. A Roma, per il centro La Romanina siamo riusciti a ottenere la mobilità per oltre 100 dipendenti, ma sull'ipermercato Raffaello l'azienda ha dichiarato l'intenzione di chiudere. Inoltre, ci sono anche altri ipermercati in situazioni difficili, come, per esempio, quello di Milazzo (Me): qui, per il momento si è arrivati a un prolungamento della cassa integrazione”.
Intanto, Carrefour ha disdetto il contratto integrativo per i 24mila dipendenti in Italia. “Un'iniziativa che intendiamo rigettare  -aggiunge Boco-. Stiamo già impugnando l'atto, che riteniamo illegittimo. Su questo punto, come sindacati di settore, siamo uniti e abbiamo già proclamato 8 ore di sciopero per sabato 18 luglio”.

Le cifre e le strategie di Carrefour
La trattativa rientra in un contesto di difficoltà che era già stato illustrato ai sindacati da parte dello stesso Carrefour qualche mese fa. In particolare, i dati forniti alle rappresentanze sindacali evidenziavano, dal 2004 a oggi, una perdita di redditività dell'azienda (pari a - 39%), un calo delle vendite sugli ipermercati (- 32%) nonostante un incremento degli investimenti in promozione (+ 23%) per sostenere le vendite e ridurre la conseguente riduzione dei margini.
Per affrontare la situazione negativa, Carrefour aveva individuato alcune aree di intervento -ampiamente riportate anche da alcuni servizi di Gdoweek, quali una politica più focalizzata sulle proprie Pl e sul rafforzamento del marchio (in linea con le strategie indicate a livello internazionale), attraverso una politica dei prezzi integrata e focalizzata sulla convenienza, una semplificazione dell'organizzazione in una logica di maggiore efficienza, l'estensione di un'unica carta fedeltà su tutte la rete e la previsione di implementare iniziative più mirate di fidelizzazione; una particolare attenzione alla riduzione delle rotture stock e delle differenze inventariali. Per rivitalizzare le performance degli ipermercati, inoltre, il non positivo andamento del non food è stato rallentato attraverso il ridimensionamento di bazar, tessile e parte dell'hi-fi a vantaggio del libero servizio e dei freschi, categorie nelle quali il Gruppo registra, da sempre, una maggiore risposta da parte della clientela.
 “La crisi del gruppo -dice ancora Boco- non deriva però dalla situazione contingente del mercato, ma parte da molto più lontano ed evidenzia una politica di sviluppo non corretta e mirata di Carrefour nel mercato italiano”.

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