Cartello pasta, il Tar del Lazio conferma la sanzione di 12 milioni dell’Antitrust

Il Tar del Lazio ha confermato le multe inflitte dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il 25 febbraio 2009 a 22 aziende produttrici di pasta e due associazioni per aver creato un “cartello” per i prezzi della pasta.
I produttori sanzionati rappresentano circa il 90% del mercato nazionale della pasta.
Le multe, quindi, rimangono del medesimo importo: 12 milioni di euro complessivamente e variano dai 5 milioni di euro circa (la più alta a Barilla) ai 1.000 euro (a Unionealimentare, una delle due associazioni).

Le aziende coinvolte sono e fra parentesi l'importo in euro della multa: Barilla (5,2 mio), Amato (405mila), Colussi (748mila), De Cecco (1,7 mio), Divella (1 mio circa), Garofalo (395mila), Nestlè (105mila), Rummo (529mila), Zara (89mila), Berruto (50mila), Delverde (149mila), Granoro (401mila), Riscossa (103mila), Tandoi (359mila), Cellino (49mila), Chirico (218mila), De Matteis (143mila), Di Martino (30mila), Fabianelli (37mila), Liguori (137mila), Mennucci (60mila), La Molisana (86mila).

Le motivazioni
Secondo l'Autorità garante della concorrenza le aziende hanno creato un'intesa restrittiva della concorrenza, nel periodo che va da ottobre 2006 a marzo 2008 per concertare “due intese restrittive della concorrenza” e quindi violato l'articolo 81 del Trattato Ce. Detto in maniera esplicita: avrebbero concordato gli aumenti del prezzo di vendita della pasta secca di semola da praticare al settore distributivo.
Il Tribunale amministrativo ha inoltre confermato anche le sanzioni inflitte dall'Autorità Antitrust a Unionalimentari e Unipi (Unione industriali pastai italiani), l'Associazione di categoria più rappresentativa, multata con circa 13mila euro.
Il tribunale non ha invece esaminato il ricorso presentato da Russo (la società era stata sanzionata con 145mila euro) a causa dell'interruzione del giudizio legata al fallimento della società dichiarato lo scorso luglio dal Tribunale di Napoli.
Tre delle società multate dall'Antitrust non avevano presentato ricorso: Ferrara, Tamma e Valdigrano.

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