Claude Sarrailh ad Metro Italia: con MetroAcademy puntiamo alla ristorazione

Metro Italia Cash and Carry festeggia i suoi 50 anni di attività nel mondo (40 in Italia: nel 1972 aprì il primo cash and carry italiano, a Cinisello Balsamo-Milano) con la presentazione di MetroAcademy, uno spazio allestito con il meglio delle attrezzature per la cucina professionale, ricavato su una porzione del cash di San Donato Milanese, e destinato ad accogliere corsi di formazione per operatori professionali della ristorazione sotto l’egida (e con la collaborazione fattiva e congiunta) di Metro e di associazioni leader nella ristorazione come Ais (Associazione italiana sommelier, guidata da Fiorenzo Detti), fondata il 7 luglio 1965 a Milano e che è la più grande del mondo con i suoi 30.000 soci (5.000 dei quali in Lombardia). Altri due partner di rilievo sono Cast Alimentari di Brescia fondata e diretta da Vittorio Santoro, e Planet One che curerà tutti i corsi inerenti al bar tendering e alla prima colazione.  La direzione scientifica di MetroAcademy è affidata allo chef Claudio Sadler, noto ristoratore milanese (2 stelle Michelin).

L'Italia il terzo mercato europeo nei consumi fuori casa
Durante la serata di presentazione di MetroAcademy ha fatto la sua prima comparsa pubblica (o certamente una delle prime, visto che è in carica dal 1° ottobre 2014) il nuovo amministratore delegato di Metro Italia, Claude Sarrailh (foto), manager con esperienza pluriennale in Metro International, partita in Polonia con Makro, e proseguita in Romania, Moldavia e Russia, dove ha svolto sempre funzioni apicali in ambito procurement e acquisti (food & non food).
Sarrailh, classe 1971, nato a Spira in Germania, ma cresciuto nel sud-ovest della Francia, ha spiegato che la ristorazione sarà il target principale dell’offerta Metro che già oggi la lavora con metà dei 120.000 bar italiani e con un ristorante/pizzeria su due sui totali 130.000 esercizi pubblici. “L’Italia è uno dei paesi europei con il mercato dei consumi fuori casa più importante dopo Spagna e Gran Bretagna –precisa Sarrailh –con un fatturato di 74 miliardi di euro, un terzo dei consumi totali food: la forza del mercato fuori casa italiano è rinvigorita anche dalla vocazione turistica di questo bellissimo paese”.

Sviluppo sostenibile
Dato il focus su food catering in generale e ristorazione nello specifico, Metro conferma la sua attenzione sulla sostenibilità ambientale (l’osservatorio Metronomo con Iefe-Bocconi è una delle collaborazioni Metro orientate alla definizione della consapevolezza ambientale dei ristoratori italiani) considerando anche il fatto che l’80% dei ristoranti italiani è gestito da indipendenti (non organizzati in catena). La ricerca presentata da Fabio Iraldo, direttore Iefe, si è svolta su un campione di 317 rispondenti (il 44% ristoranti/pizzerie e il 32% bar) contrassegnati da una dimensione "micro" (0-5 dipendenti).

Metro Italia ha 49 punti di vendita in 16 regioni, 4.500 addetti e un fatturato di circa 2 miliardi. Come ha spiegato Yannick Boutemy, head of horeca equipment concept di Metro Italia, MetroAcademy, che si sviluppa su 300 mq, è frutto di un investimento di 1,3 milioni euro: un esempio, da imitare, di come convertire e ottimizzare spazi di vendita non più utilizzabili o performanti.

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