Codè, la tradizione si rinnova negli scaffali

Un punto di vendita focalizzato sulla piazza dei freschi, i banchi serviti, assortimenti innovativi nei lineari: la realtà locale dello store della famiglia Comerro, tra i #BestInClass di Crai (da Gdoweek n. 15)

Da quando ricordo, sono sempre stato in negozio: a fare i compiti da piccolo, quando sono diventato più grande e ho cominciato a fare i primi lavoretti fino a gestire il negozio con mio papà e dopo essermi laureato in  economia e direzione d’impresa, proseguendo l’attività di famiglia!”. Oggi, sposato e padre di un piccolo di tre anni, Lorenzo Comerro, titolare di un super di 400 mq, che si trova in pieno centro a Torino, oltre che vicepresidente Codè, rappresenta un altro volto innovativo di Crai e di come stia cambiando la sua pelle. “La nostra azienda è stata fondata da mio padre e mia zia negli anni Cinquanta che gli hanno dedicato vita e sacrifici enormi e ha acquisito questo punto di vendita nel 1986 e non è stato semplice all’inizio lavorare insieme, soprattutto convincerlo a trasformare il nostro negozio in una struttura più moderna, in grado di reggere meglio le nuove sfide”, spiega Comerro. “Ma nel 2016, dopo 30 anni, in una situazione economica ancora positiva, abbiamo deciso di ristrutturarci in linea con i modelli più evoluti di Crai -racconta Comerro-. Codè Crai Ovest, la nostra cooperativa di riferimento, metteva infatti a disposizione, oltre al suo know-how, anche risorse per accompagnarci in questo nuovo progetto”. La ristrutturazione, ideata e condotta da L’ab Studio, ha modificato il negozio da un punto di vista assortimentale e architettonico: la struttura è in un edificio storico, realizzato da Alessandro Antonelli nell’Ottocento; vengono scoperte le volte, mentre all’ingresso viene inserita una foto a parete di Piazza Vittorio per sottolineare il legame con il il territorio e la storia. L’adozione del format Crai ha portato alla massimizzazione del percorso per evidenziare i punti focali dello store. “Allora, abbiamo creato sul fondo dello store un punto focale, una piazza dei freschi di impatto, con banchi sia self service sia assistiti per gastronomia e ortofrutta, mentre l’assortimento a scaffale è stato rivisto secondo criteri più moderni per garantire una gestione più accorta ed efficiente, nel rispetto dei nuovi trend che si stavano sviluppando -racconta Comerro-. Abbiamo aumentato lo spazio prodotti a marchio, che oggi rappresentano circa il 30% del sell-out e deciso di non inserire i primi prezzi, a favore di prodotti di fascia più alta con l’obiettivo di proporre una spesa veloce, di qualità e conveniente grazie anche a una buona incidenza delle promozioni, che rimangono una leva di attrazione imprescindibile. La maggiore aderenza alle logiche di servizio ci ha portato a tenere aperto anche la domenica mattina. Certo il vero salto di qualità è arrivato con lo spot in televisione, che ci ha portato non solo maggiore notorietà, ma anche continuità nel flusso della clientela”.

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Curiosa di tutte le forme di retail, italiano e internazionale, fisiche e online, food e non food. Da anni, seguo le evoluzioni (e le involuzioni) di questo mondo con l'obiettivo di raccontare, con occhi attenti e un pizzico di ironia, nuove realtà, iniziative originali, aggregazioni innovative, negozi d'impatto, e …

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