Conad prevede nel triennio 2017-2019 investimenti di oltre 1,1 miliardi di euro destinati alle nuove aperture, alle ristrutturazioni e al miglioramento dell'efficienza energetica delle strutture sia di vendita sia logistiche. Conad ha chiuso il 2016 con vendite pari a 12,4 miliardi di euro

A Villa Necchi Campiglio in via Mozart a Milano, una splendida dimora nel verde realizzata dall'architetto Piero Portaluppi nei primi anni Trenta, Conad ha presentato alla comunità finanziaria il bilancio del gruppo approvato dall’assemblea dei soci. Il 2016 si è chiuso con vendite pari a 12,4 miliardi di euro, 230 milioni in più rispetto all’esercizio precedente (+1,6%).
Il piano triennale (2017-2019) di sviluppo è sostenuto anche dalle risorse del fondo di investimento immobiliare Mercury sottoscritto lo scorso anno con Cattolica Assicurazioni. È un fondo di 300 milioni di euro, sottoscritto in maggioranza dalla compagnia assicurativa, e corrisponde al valore degli immobili, in prevalenza punti di vendita, conferiti da tre cooperative: Conad del Tirreno, Conad Centro Nord e Conad Adriatico. Gli immobili di proprietà del fondo rimangono nella disponibilità di ciascuna delle tre cooperative in virtù di contratti di locazione di lunga durata. Nei prossimi tre anni le tre cooperative investiranno 385 milioni di euro.
L'obiettivo di gruppo è crescere per superare la soglia 2016 dei 12,4 miliardi: i risultati del 1° quadrimestre 2017 sembrano incoraggiare questa ambizione, visto che nei primi 4 mesi Conad ha realizzato vendite aggiuntive di 171,6 milioni di euro (+4,8%) rispetto allo stesso periodo del 2016.
Il piano triennale prevede investimenti complessivi di 1.101 milioni di euro (413 nel 2017, 402 nel 2018 e 286 nel 2019) per aperture di nuovi punti di vendita e centri distributivi, ristrutturazioni, e miglioramento dell’efficienza energetica dei punti di vendita e dei magazzini.

Patrimonio netto più che raddoppiato
Il patrimonio netto aggregato (2,2 miliardi di euro) è 2,5 volte quello di dieci anni fa, a indicare quanto la crescita abbia rafforzato il valore dell’intero sistema, composto oggi da sette cooperative territoriali: Commercianti Indipendenti Associati, Conad Adriatico, Conad Centro Nord, Conad del Tirreno, Conad Sicilia, Nordiconad e PAC 2000A.
Il margine operativo lordo (Ebitda del conto economico aggregato dei bilanci consolidati delle cooperative) è pari al 4,5%, ed è salito a 400,3 milioni di euro dai 395,5 milioni del 2015 (+1,2%).
Il reddito operativo (Ebit) è aumentato a 228,6 milioni di euro (+7%) contro i 213,8 milioni del 2015. In crescita anche l’utile di esercizio: 200,9 milioni di euro rispetto a 164,8 milioni del 2015 (+21,9%).

Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad

0"Conad è avvantaggiato rispetto ad altre imprese -commenta l'amministratore delegato Francesco Pugliese- perché non ha difficoltà a reperire le risorse economiche per i propri investimenti. La difficoltà di accesso al credito è comunque un handicap: meno credito significa meno investimenti, meno consumi, meno ripresa. Dovremmo recuperare la mentalità degli anni Sessanta, scommettere sulla persona e sulle sue capacità, abbandonando le speculazioni finanziarie che fanno bene solo alla trimestrale di turno. Occorre la forza di nuove idee, una visione di ampio respiro, la corretta valutazione del mercato ponendosi obiettivi a lungo termine.
La finanza deve essere considerata come uno strumento per dare solidità a programmi e visioni per gli anni a venire, svestendola, invece, della valenza di profitto fine a se stesso".

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