Confcommercio, crisi in superamento la ripresa arriverà in autunno

Pur evidenziando il permanere di una situazione non favorevole, dopo quattro mesi di variazioni praticamente nulle, il quadro di insieme comincia a mostrare elementi del superamento della fase più negativa del ciclo. Si dovrà però attendere, con tutta probabilità, la fine dell’estate per scorgere segnali di un’adeguata ripresa della domanda e dell’attività produttiva interna: è quanto evidenziano le rilevazioni dell’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) che, a maggio 2009, segnala una riduzione dello 0,3% in termini tendenziali e un decremento congiunturale dello 0,2%.
Il miglioramento, sottolinea Confcommercio, invita però alla cautela nel leggere i dati ''in quanto potrebbe trattarsi di rimbalzi tecnici che non preludono a un vero e proprio riavvio del sistema. In questo senso va letto l'andamento della media mobile a tre mesi dei volumi di beni e servizi compresi nell'ICC che segnala da marzo una inversione della tendenza. Il miglioramento, infatti, non mostra con sufficiente chiarezza se si tratti di tentativi di recupero da parte delle famiglie di livelli di consumo destinati ad arrestarsi nel breve periodo in assenza di risorse adeguate, o se sia il preludio ad una fase decisamente piu' positiva della domanda”.

Giugno, migliora il clima di fiducia
Segnali di un contesto meno negativo rispetto ai mesi finali del 2008 e all’inizio del 2009 provengono anche da indagini relative al clima di fiducia delle famiglie, che mostra, nel mese di giugno, un’ulteriore e moderata crescita.
In parallelo, si riscontra un contenuto miglioramento del clima di fiducia anche sul versante delle imprese manifatturiere e del commercio. Il superamento della fase più negativa della crisi sembra confermata anche dall’indagine rapida di Confindustria di giugno. La produzione industriale ha registrato una crescita dello 0,3% in termini congiunturali a cui si è associato anche un contenuto incremento degli ordinativi (+0,5%).

Dinamica della domanda
Nel complesso, la dinamica dei prezzi al consumo -relativa al paniere dei beni e servizi che compongono l’ICC- ha evidenziato anche nel mese maggio 2009 una contenuta flessione (-0,3%).
Per i servizi di ristorazione e d’alloggio, dopo il modesto rimbalzo di aprile dovuto allo sfasamento del periodo pasquale rispetto al 2008, si registra una flessione dei consumi delle famiglie (–1,2% in termini tendenziali) confermando il permanere di un trend negativo per questo segmento dei consumi delle famiglie. La domanda per beni e servizi per la mobilità ha mostrato, dopo l’arretramento di aprile, una tendenza al miglioramento grazie al trend favorevole della domanda di autovetture da parte di persone fisiche.
Il dato di maggio, pur segnalando il permanere di una dinamica positiva per la domanda di beni e servizi per le comunicazioni e per l’ICT domestico, conferma la tendenza al ridimensionamento dei tassi di crescita scesi da valori superiori al 10% della fine del 2008 al 2,5% dell’ultimo mese. A tale andamento ha contribuito sia una minore dinamicità della domanda di beni sia la flessione della componente relativa ai servizi.
La domanda per beni e servizi per la cura della persona ha mostrato un modesto miglioramento (+2,1%), conseguenza della ripresa dei consumi di articoli farmaceutici e terapeutici.
Gli acquisti di articoli d’abbigliamento e   calzature  evidenziano una   flessione (-1,5%), dato che, pur se meno negativo rispetto a quanto registrato nei mesi più recenti, sottolinea il permanere di uno stato di difficoltà del settore.
La domanda di beni e servizi per la casa ha subito un’ulteriore flessione delle quantità vendute (-2,1% in termini tendenziali): si conferma il persistere di una situazione critica per tutti i segmenti considerati nell’aggregato inclusi gli elettrodomestici.
Tra gli altri segmenti, viene segnatata  la contenuta crescita, per il secondo mese consecutivo, della spesa relativa ad alimentari, bevande e tabacchi: trend che non ha comunque permesso di recuperare quanto perso nei mesi più recenti.

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