Coop apre a una revisione delle aperture festive

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Ancc Coop ha scritto al vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio per sottolineare la necessità di rivedere il tema delle aperture domenicali e festive. Intanto, Coop quest'anno prevede il lancio di nuovi 200 prodotti a marchio e il potenziamento dell'eCommerce su rete fisica per ampliare al non food le possibilità assortimentali dei punti di vendita

Coop dichiara la sua condivisione con quanto già proposto dal vice presidente del Consiglio Luigi Di Maio per una nuova regolamentazione delle aperture domenicali e festive nell'interesse dei consumatori e dei lavoratori. Marco Pedroni, presidente di Coop Italia, ha ricordato nella conferenza stampa sul rendiconto economico e sociale 2017 che le liberalizzazioni degli orari così come concepite dal Decreto Salva Italia non hanno sempre e necessariamente sortito effetti incrementali desiderati; la conseguenza principale è stata la redistribuzione del fatturato infrasettimanale, non un surplus di fatturato.

Coop è in linea o comunque più in sintonia con una eventuale limitazione delle aperture massime consentite festivo-domenicali (nel progetto di legge Crippa attualmente in discussione sono previste max 12 aperture festive).

Per quanto riguarda le mdd, che in casa Coop rappresentano nel complesso oltre un quarto del fatturato totale alle casse, molto del lavoro imminente e futuro di Coop si concentrerà su questo ambito e su quello che si potrebbe definire oggi scaffale infinito, cioè la possibilità per il consumatore (che nel caso coop è spesso anche socio) di trovare tutto anche in punti di vendita più piccoli e di prossimità attraverso l'online nella formula dell'ordina e ritira (click&collect). Non sarà un lavoro facile visto che Coop è presente con la sua rete in 18 regioni, 90 province e 995 comuni. La rete è costituita da 2.134 punti retail incluse le diversificazioni, cioè compresi tutti i touchpoint (librerie, turismo, bricolage, energia, tlc, farmacie). Così come come ha fatto per quanto riguarda il giro d'affari, l'ufficio studio Ancc-Coop ha scorporato la consistenza numerica della rete in 3 cifre diverse: oltre ai 2.134 touchpoint complessivi (store+diversificazioni), il campione prevede 1.637 punti di vendita Gdo, e 1.175 pdv (di cui 119 ipermercati) ad insegne Coop, appartenenti a coop aderenti ad Ancc-Coop.

Coop è il 1° distributore italiano, 41° retailer alimentare nel mondo, e 15° nell'area euro (Global Power of Retailing Top 250). La quota di mercato Coop (dati Nielsen GNlc gennaio 2018) è del 14,2%, seguita a non breve distanza da Conad (12,5%) e Selex (9,7%).

"Abbiamo iniziato ad affrontare questioni che ritardano la nostra crescita e su cui abbiamo preso decisioni rilevanti –spiega Marco Pedroni, Presidente Coop Italia–. In primo luogo confermiamo la nostra presenza al Sud, con interventi di razionalizzazione, ma anche con l’estensione della formula cooperativa in un territorio come la Sicilia o con l’avvio di importanti partnership in franchising in alcune regioni. Le nostre cooperative stanno inoltre affrontando il problema di un formato come quello degli ipermercati che mostra innegabili difficoltà in tutto il mondo; le soluzioni sono differenziate e riguardano in alcuni casi la ristrutturazione e il ridimensionamento delle strutture oppure in altri casi l’innovazione del modello di offerta a parità di dimensioni. Abbiamo inoltre aperto cantieri importanti che incrociano le diverse sensibilità dei soci e consumatori: l’innovazione negli assortimenti, l’e-commerce Food e Non Food, i servizi nel campo energetico. Stiamo praticando un ulteriore salto di qualità nell’offerta dei nostri prodotti Coop, sia a livello di spinta commerciale che nell’evoluzione delle linee e della gamma assortimentale: nel 2018 saranno 200 i nuovi prodotti a marchio che arriveranno a scaffale, altrettanti sono stati quelli nuovi nel 2017".

Dunque, nelle linee strategiche illustrate da Pedroni, rientra certamente, nel duplice capitolo "mdd e tipicità" Coop Italian Food la società al 100% di Coop nata per valorizzare il prodotto coop e il prodotto italiano all'estero: quest'anno punta al miliardo di euro di fatturato ed è presente in 12 paesi del mondo.

Per quanto riguarda la joint venture con Fico, il parco agroalimentare bolognese, Pedroni risponde che le cose vanno bene, ma rimanda, per i dettagli, la palla a Coop Alleanza 3.0 che è il principale azionista di Fico. Coop Alleanza 3.0 è anche, all'interno del complesso sistema coop, il polo acquisti-vendite-soci piuù grande in termini dimensionali e di volume d'affari.

Pedroni ama soffermarsi sui prodotti a marchio coop che hanno espresso nel 2017 un fatturato di 2,7 miliardi di euro con un'incidenza sulle vendite totali del largo consumo pari al 25,4%. I prodotti sono 4.500 dei quali 1.148 da filiera tracciata. Questi prodotti si declinano in 10 linee dedicate alle diverse esigenze di consumo:

  1. Lcc alimentari e non (coop)
  2. per l'infanzia (Crescendo, coop)
  3. tracciabilità totale (coop Origine)
  4. certificati Fairtrade (coop Solidal)
  5. cura casa (Casa coop)
  6. eccellenza gastronomica (fior fiore)
  7. ecologici e biologici (vive verde coop)
  8. animali domestici (coop Amici Speciali)
  9. nutrizionalmente equilibrati e free from (Bene sì, coop)
  10. per le preparazioni in cucina (D'Osa coop)

Coop lavora con 13.000 fornitori attivi, il 75% dei quali costituito da piccole e medie aziende. L'80% dei produttori a marchio coop è italiano. Il 44% dei fornitori è in ambito grocery, il 24% freschi e il 16% ortofrutta.

 

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