Coop realizza a Prato un polo logistico non food “verde”

È un magazzino verde al 100%, dal tetto alle fondamenta. Già attivo dallo scorso 17 novembre, entrerà a pieno regime a gennaio 2010: da qui si movimenteranno circa 730mila metri cubi di merci destinate a rifornire i reparti non food di oltre 1.400 pdv Coop in tutta Italia.
“Un esempio di razionalizzazione logistica, oltre che un polo all’avanguardia dal punto di vista ambientale –spiega Maurizio Martini, presidente Consorzio Nazionale Non Alimentari Coop Italia-. Per Coop è un investimento significativo: poco meno di 100 milioni di euro di cui 13,5 per l’impianto fotovoltaico. Da quando, già dal 2004, abbiamo cominciato il processo di centralizzazione acquisti e consegne dei fornitori tutti gli indicatori di efficienza logistica sono migliorati: dal valore medio per metro cubo di merce, al costo logistico per metro cubo movimentato, al costo logistico complessivo sul volume di vendite. Avevamo fra gli obbiettivi la realizzazione di un grande magazzino centrale per ridurre ancora i costi di navettaggio e movimentazione. Da qui la nascita del grande polo della logistica Coop per i non alimentari”.

Un impegno per l'ambiente
Il polo è parte integrante di un impegno di Coop nei confronti
dell’ambiente che data da tempi non sospetti. Il criterio della
progettazione sostenibile è riferimento per tutti gli ultimi
insediamenti. Solo sul fotovoltaico, Coop prevede, entro la fine del 2009, la messa in funzione di circa 50 impianti per complessivi 12000 kW, equivalenti a un investimento di oltre 50 milioni di euro sostenuti dalle 9 grandi cooperative di consumo.
“La sensibilizzazione avviata da Coop sui temi dell’ambiente procede a tutto campo –conferma Aldo Soldi, presidente Coop-Ancc-. Tuttora abbiamo in corso due importanti campagne consumeriste sul risparmio energetico: Risparmia le energie, che coinvolge 2.500 famiglie in tutta Italia e Coop For Kyoto, che interessa 151 stabilimenti produttivi fornitori di prodotto a marchio. Inoltre, continua il lavoro di Inres, il nostro consorzio di progettazione, per ideare e costruire edifici secondo criteri di efficienza e di rigore ambientale. Prima si valutano i consumi di energia, acqua, la produzione dei rifiuti, le emissioni rumorose, il traffico indotto; poi si scelgono tecnologie e sistemi di gestione in grado di ridurre emissioni e consumi per arrivare all’obiettivo di un punto di vendita a “impatto zero”.

Le caratteristiche del polo
Il nuovo edificio di Prato occupa un’area di circa 100mila mq ed è costituito da un fabbricato ad uso magazzino di 50mila mq di superficie, di una palazzina uffici di circa 7700 mq suddivisi su 4 piani, oltre a circa 35.000 mq fra piazzali di manovra e aree di sosta. L’acciaio e l’uso di ampie vetrate caratterizzano architettonicamente l’intera struttura.
Il tetto ospita l’impianto fotovoltaico, primo per dimensione in Italia tra gli impianti montati su un singolo edificio, e tra i primi venti in Europa. Progettato da Inres, si compone di 15.650 pannelli in silicio policristallino forniti da Mitsubishi Electric che vanta oltre 25 anni di esperienza nell’industria solare, una superficie pari a quella di 5 campi da calcio e una produzione a regime, di 3.200.000 kWh di energia elettrica. Una produzione questa che consente di non immettere in atmosfera 1.860.000 kg di anidride carbonica all’anno, pari, per esempio, al consumo medio annuale di 1.185 famiglie.
In termini energetici complessivi, l’impianto non solo sarà in grado di soddisfare al completo fabbisogno di energia del nuovo polo logistico, ma produrrà un quantitativo di energia eccedente; il surplus, stimato in 500.000 Kw, sarà immesso e ceduto sulla rete di distribuzione nazionale.
L’impianto sul tetto è inoltre integrato da 5 inseguitori solari, costituiti da 60 pannelli fotovoltaici Mitsubishi Electric, della potenza complessiva di 11,4 kW posizionati all’entrata del parcheggio che si orienteranno per massimizzare la produzione.
L’intera progettazione dell’edificio, ad opera di Tecnopolis, è comunque stata sviluppata integrando tra loro le migliori soluzioni atte alla riduzione dei consumi energetici e dei carichi ambientali, tanto da poter essere considerata un esempio di sviluppo sostenibile.

La curiosità
Il cantiere, aperto nel maggio 2008 con le prime opere di realizzazione delle fondazioni, si è chiuso nell’ottobre di quest’ anno. Mediamente vi hanno lavorato 120 persone con punte di 230 lavoratori. Presenza di lavoratori dell’Est europa (Kirkisistan, Ucraina, Moldavia) e Africa. Un melting pot di nazionalità: in totale sono 15 i Paesi rappresentati (compresa l’Italia).
Coop Italia, inoltre, ha stretto un rapporto di collaborazione con il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci: nell’atrio d’ingresso con cadenza annuale saranno proposte opere d’arte contemporanea della collezione.

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