Danone testa le porte freddo smart e connesse da Carrefour

Nel punto di vendita francese a Sainte-Geneviève-des-Bois si sperimentano nuove soluzioni tecnologiche per le vetrine frigo, che si trasformano in uno schermo.

Una possibile rivoluzione per i reparti del freddo nei supermercati, che aprono a un nuovo modo di comunicare il brand attraverso porte frigo smart e connesse. Il test è in atto nel punto di vendita Carrefour a Sainte-Geneviève-des-Bois, in Francia, dove Danone ha messo le proprie referenze all’interno di una vetrina che grazie alla tecnologia si trasforma in uno schermo.

porte freddo Danone da CarrefourUna sperimentazione che, se sulla carta risulta indubbiamente pertinente, richiede un’attenta valutazione in termini di performance. Al di là dei costi, infatti, un primo problema deriva dalla già forte illuminazione dell’ambiente, che rende spot, promozioni e animazioni sulle porte poco visibili. Il rischio è pertanto quello di attrarre il consumatore in modo caotico, riducendo visibilità e leggibilità a scaffale.

Al di là di tali considerazioni, tuttavia, l’iniziativa risulta meritevole di attenzione in quanto sviluppa a un nuovo livello il potenziale layout in store, approcciando l’implementazione di un reparto che necessità in tutti i sensi di freschezza.

1 commento

  1. In termini di efficacia ed economicità, la proposta e sopratutto il modello sembra vincente, ma ad esso vanno aggiunti limiti strutturali come quelli da presentati nell’articolo e limiti di efficienza in termini di accessibilità al prodotto.

    Sarebbe interessante capire, l’acquirente, occasionale e non di un prodotto, quanto si sente limitato da quelle barriere.

    Un’analisi strutturale con un report ben studiato riguardo i volumi dell’acquisto prima e dopo l’installazione avrebbe una rilevanza enorme per capire se l’ottimizzazione della fase standing della catena del freddo porti ai risultati sperati.
    Se una barriera, seppur trasparente e performante in termini energetici, diventa una barriera all’acquisto, allora il problema va affrontato.

    A mio parere, intuitivamente parlando, una riduzione dell’acquisto istintivo esiste. Se ad esso poi si aggiunge un elemento che non permette di visionare la scaffalatura, quale appunto uno schermo-pubblicità, allora potrebbe accentuarsi tale proiezione di riduzione delle vendite.

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