Despar, 2019 all’insegna della distintività

Lucio Fochesato, direttore generale Despar Italia
L’ambizione di Despar è proseguire nello sviluppo di un’economia territoriale circolare: vicinanza alle comunità, punti di vendita ecosostenibili, focus sui fornitori locali. A tale prossimità contribuisce anche la rete affiliata che pesa per oltre il 30% del fatturato (da Gdoweek n. 3)

Aria di soddisfazione in casa Despar, che ha chiuso il 2018 in positivo con un fatturato in crescita del 2,5% sul 2017, dovuta sia alle nuove aperture (in totale 10) sia alle performance positive della rete e delle mdd. “Parliamo di uno sviluppo che ha coinvolto tutte le nostre aziende socie (Aspiag Service, Ergon, Fiorino, Maiora, L’Alco e SCS), anche a rete corrente -spiega Lucio Fochesato, direttore generale di Despar Italia -. Le nostre pl sono cresciute, raggiungendo una quota del 19,2% (+0,4% sul mercato; fonte: Nielsen), anche grazie al lancio, nel 2018, di circa 200 nuove referenze, soprattutto nei segmenti premium, salutistico e bio. Per il 2019 prevediamo una crescita delle mdd del 3,3%. Ma i progetti sono di più ampio respiro”.

Cominciamo dalle mdd. Quali le linee guida per il loro sviluppo nel 2019?

Ai criteri utilizzati fino ad oggi -qualità, sicurezza e innovazione con focus sulla convenienza- abbiamo aggiunto nuovi indirizzi, cioè trasparenza, semplicità e coerenza. Vuol dire garantire la salute, riducendo ingredienti dall’eccessivo apporto calorico. Una risposta? La nuova linea di estratti a freddo biologici. Inoltre, intendiamo dare maggiore servizio e ridurre lo spreco, introducendo nuovi pack ecosostenibili con una più facile separazione dei singoli materiali.

L’approccio sostenibile caratterizza il vostro approccio al mercato a 360°.

È vero: ci stiamo impegnando per sviluppare un’economia territoriale circolare. Vogliamo essere vicini al territorio, creare punti di vendita ecosostenibili, mettere in atto best practice relative alla salvaguardia dell’ambiente e delle comunità. Vogliamo prestare sempre più attenzione ai fornitori locali come parte del tessuto economico, ma anche come nostri clienti e stakeholder. Una vicinanza cui contribuiscono anche i negozi in affiliazione, settore che vale più del 30% del nostro business, quasi un miliardo. In un concetto: tutti siamo clienti di tutti.

Come comunicherete questi criteri?

Con nuove campagne, di cui oggi è ancora prematuro raccontare. Sarà un anno importante: Spar sarà main sponsor degli europei di atletica in Polonia, la nostra convention 2019 sarà a San Patrignano e si intitolerà “Storia di uomini e di innovazioni”, un ulteriore segnale di vicinanza. E poi ci stiamo già preparando al nostro anniversario dei 60 anni, nel 2020, con il claim “Despar appartiene a tutti noi”.

Intanto, si torna con forza a parlare di prezzo. Come si concilia con la qualità?

Per noi la qualità è un requisito imprescindibile, che deve essere costante nel tempo e con un prezzo in linea con un mercato sempre più difficile e complesso. Rispondiamo ai discount con politiche mirate, in primis, allineandoci ai loro prezzi in alcune categorie fondamentali e anche diminuendo la pressione promozionale; alcune società hanno anche delle linee di primo prezzo non a marchio. In generale prevediamo piccoli interventi nei pack e nei formati delle nostre linee a marchio, per continuare ad essere in linea con il trend del mercato. La qualità rimarrà la stessa; è la definizione stesa di convenienza ad essere cambiata.

Quindi, oggi un prodotto è conveniente …

Quando fa risparmiare tempo: è il criterio utilizzato dal consumatore. Per noi, significa facilitare le sue decisioni di acquisto rendendo i nostri brand più visibili a scaffale e nel banco, più facile la lettura degli ingredienti, il loro utilizzo e anche lo smaltimento del packaging. Su questi temi stiamo concentrando i nostri sforzi di innovazione, perché riteniamo che il futuro sarà fatto da prodotti salutistici con una shelf life massima di una settimana e pack riutilizzabili.

A proposito di discount, com’è stato questo anno di “convivenza” con Aldi?

Nelle aree in cui siamo entrambi presenti non abbiamo sentito impatti particolari, anche perché parliamo a consumatori diversi. Despar Aspiag, la nostra società che opera a più diretta concorrenza con Aldi, ha chiuso il 2018 con un fatturato in crescita a rete corrente (+4%) e in positivo anche a parità di rete. Questo non vuol dire sottovalutare Aldi: rimane un concorrente da osservare, ma che qui in Italia deve ricavarsi un mercato. Non sarà facile e noi, con i nostri 60 anni di storia, non intendiamo facilitargli la vita.

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