E-commerce per il food? Gli analisti assicurano: “Sono soldi sprecati”

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Il settore dell'e-commerce divide: i retailer continuano a investire e gli analisti del settore ritengono che i numeri non giustificano gli investimenti

Che insegne come Kroger , Whole Foods e Walmart investano sul commercio on line del grocery non è una novità. L’elemento nuovo sta nel fatto che alcuni analisti pensano che i retailer stiano, però, sprecando il loro denaro. Stando a sentire l’analista di Hsbc, David McCarthy, per esempio, “il mercato di generi alimentari online continua a crescere solo la metà di quanto non crescano invece i discount non ancora on line come Aldi e Lidl”. Hsbc non è l'unico a mettere in discussione la fattibilità del supermercato “virtuale”. Dello stesso parere pare sia anche un rapporto di Bmo Capital Markets che evidenzia le basse percentuali di clienti convertiti all’e-commerce: il 16% degli abitanti di New York ha acquistato generi alimentari on line alla fine del 2014, a Los Angeles solo il 4 %.

 I retailer continuano a investire sull'e-commerce. Le insegne distributive sembrano non prestare attenzione alle convinzioni per nulla ottimiste e positive degli analisti e continuano a investire sul web. Ne è esempio Kroger che negli Usa ha avviato una fusione con la catena di alimentari Harris Teeter, e con la società e-commerce attiva nel settore del food salutare Vitacost.com. Un’operazione costata 2,7 miliardi di dollari. La catena di alimentari sta anche testando la consegna a domicilio di oltre 36.000 prodotti biologici e sani a Denver. Whole Foods, invece, nel tentativo di consolidare la vendita di alimentari su internet, ha firmato una partnership con Instacart. Walmart, infine, intende investire 1,1 miliardi di dollari l'anno prossimo sul commercio on line orientandosi proprio sul food. Un mercato che sta diventando appetibile anche per aziende come Amazon che avviato AmazonFresh in alcune zone del Regno Unito. Stesso interesse ha dimostrato Google che ha lanciato il servizio Google Fresh a Los Angeles e San Francisco.

Cosa suggeriscono gli analisti. Su come continuare a investire in questo settore, pare che gli analisti non abbiano dubbi: se commercio on line deve essere sia, ma che sia supportato da metodi innovativi, più adatti alle esigenze dei consumatori che si approcciano all’acquisto on line e pronto a intercettare un nuovo modello di shopping virtuale.

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