Editoriale: mobilità sociale in Italia? Una chimera

Sembra impossibile ma ...“le famiglie più ricche di Firenze nel 1427 sono le stesse di oggi giorno”; i documenti dell’erario di ieri e di oggi parlano chiaro: in 7 secoli poco è cambiato (da Gdoweek n. 14)

Così lo studio di Guglielmo Barone e Sauro Moretti ci racconta di come la mobilità sociale in Italia vada un po’ a rilento (competitive con noi la Cina e la Gran Bretagna). Il sogno americano non solo non attecchisce, ma anche un più morigerato sogno italiano sembra fermo.
C’è chi dice che il freno sia l’economia stagnante, la bassa crescita, che non permettono il riavvio dell’ascensore sociale verso l’alto; altri invece imputano la cosa al basso livello di scolarizzazione, che ancora pesa sulle fasce meno abbienti, riproducendo, di generazione in generazione, lo stesso modello sociale. Ma ci deve essere dell’altro ... sette secoli di stagnazione? E nel frattempo invasioni, due guerre mondiali, Napoleone e Mussolini, il ‘68 ... eppure questo ascensore sociale sembra sempre fermo agli stessi piani. Facciamo qualcosa?

Amo il cambiamento e lo vivo con passione, mi occupo di marketing e retail da vent'anni, ho diretto on e off Gdoweek e da qualche anno anche Mark UP. Prima, ho seguito con altrettanta passione cinema e lifestyle, ho scritto di moda e di ristoranti, ho lavorato per la televisione e per la radio. Ho vissuto almeno tre vite e nessuna mi ha annoiata.

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