Essere Benessere punta anche sulla private label

Da farmacia tradizionale a Villaggio della Salute. È questa la risposta di Danilo Salsi, presidente di Essere Benessere, stratega di un format innovativo, che, con una visione olistica del concetto di wellbeing, amplia l'assortimento e aggrega servizi privati a quelli delle strutture pubbliche, puntando a un target cittadino tra i 25 e i 50 anni, con cultura mediamente elevata e buona capacità di spesa.

Come si evolverà il vostro formato?

Dobbiamo distinguere tra farmacia e parafarmacia perché saranno, sempre più, due tipologie di offerta ben distinte. Noi abbiamo scommesso su una farmacia di servizio, come espresso nei format Villaggio della Salute. Si tratta di una piattaforma commerciale, dai 300 ai 1.000 mq, dove l'offerta tipica della farmacia è ampliata a prodotti e servizi che esulano dal campo prettamente farmaceutico e coinvolgono il mondo del benessere e della salute in generale. Così, con questo tema conduttore, abbiamo punti di vendita che includono palestra, personal trainer, cabina con trattamenti estetici, telemedicina, ma anche poliambulatori di medicina generica in grado di offrire, per esempio, l'apertura con orario continuato, un call center e un ambiente dove il paziente si senta accolto. Da qui il nome Villaggio, che esprime il concetto di una visione coordinata tra la professionalità del farmacista e i servizi proposti e che, in termini di format, trasforma la farmacia-bottega in un locale di riferimento, alternativo all'ospedale e al pronto soccorso, per tutto ciò che attiene la salute e il benessere.

Come nasce questa visione?

Essere Benessere Spa è una società che eroga servizi alle farmacie associate e gestisce anche direttamente negozi di parafarmacia. Da operatori, abbiamo registrato, nell'ultimo decennio e in seguito al decreto Bersani, una certa crisi del ruolo della farmacia, anche a causa dello sviluppo di canali alternativi, come le parafarmacie e i corner in gdo, che andavano e erodere il margine commerciale. Le recenti rilevazioni, però, ci indicano che la farmacia è in testa alle preferenze del consumatore per quanto concerne la fiducia. Un elemento di grande forza su cui punteremo per affrontare il futuro.

Che quota numerica ha raggiunto Il Villaggio della Salute?

Ad oggi ne abbiamo realizzati cinque a Milano e contiamo di realizzarne altre tre in tempi brevi. La formula riscontra successo perché, da operatori, capiscono che la è direzione giusta, ma l'ostacolo, specie in città come Milano e Roma, è la disponibilità degli spazi. Da maggio 2009, avvieremo un progetto di affiliazione differenziato, che si rivolge al complesso delle 17.500 farmacie italiane, partendo dal modello Milano.

La crisi economica sta toccando tutti in varia misura ...

Nel 2009, saremo di fronte a un anno di profonda crisi strutturale dei consumi, che si prolungherà probabilmente fino a metà 2010. Noi però operiamo in un mercato anticiclico e anelastico e sappiamo che i prodotti per la cura della persona non si contraggono. Consapevoli della nostra posizione privilegiata, accetteremo la sfida di riversare sul mercato un maggior numero di servizi e a un livello qualitativo superiore, come l'implementazione della farmacia domiciliare, la distribuzione del farmaco con call center e l'ottimizzazione della formazione professionale.

Quali gli strumenti per coinvolgere il consumatore? Insieme alle diverse iniziative di servizio, nelle nostre farmacie si organizzano, con cadenza mensile, conferenze a tema cui invitiamo i nostri clienti, che partecipano sempre numerosi. Si tratta di un momento di contatto tra il farmacista, il medico che tiene la conferenza e il consumatore: la farmacia diventa la liaison fra i tre soggetti. In aggiunta, abbiamo lanciato recentemente il magazine, distribuito in farmacia e inviato ai possessori delle vip card e agli iscritti al sito Esserebenessere.it, strutturato sia come e-commerce sia come community, dove si possono porre domande ad esperti e avere aggiornamenti quotidiani su temi di attualità.

Qual è la strategia di assortimento per il futuro?

Le nostre farmacie puntano ad essere le più fornite in tutte le categorie, incluse quelle non tradizionali. Per quanto riguarda la cosmetica, laddove lo spazio lo consente, normalmente trattiamo 16 linee con prezzi che vanno da 5 a 500 euro, per andare incontro alle esigenze di tutti. Dove lo spazio è limitato, selezioniamo anche in funzione del target cliente, rispettando la farmacia come realtà di quartiere. Per il 2009, ci concentreremo su linee più economiche e inseriremo una marca privata che garantisce una qualità al top ad un prezzo contenuto.

Cosa vuol dire cimentarsi con le Pl?

È una strategia per fidelizzare il cliente, ma anche uno strumento, in una situazione di crisi, per dimostrargli di andare incontro alle sue esigenze.

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