Federdistribuzione: “Dati allarmanti sull’inflazione. Serve sicurezza”

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L'Istat registra un tasso complessivo di inflazione pari al -0,3% rispetto allo stesso mese del 2015 e al -0,2% rispetto a gennaio 2016

Sale l’inflazione e i dati, al momento provvisori, per il mese di febbraio diffusi oggi dall'Istat, non fanno ben sperare. Si registra, infatti, un tasso complessivo di inflazione pari al -0,3% rispetto allo stesso mese del 2015 e al -0,2% rispetto a gennaio 2016. Sati che Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione, definisce allarmanti. “Sono il termometro di un Paese nel quale la debolezza della domanda interna, oltre a non riuscire a sostenere la ripresa, non è nemmeno in grado di scongiurare il pericolo deflazione – commenta - Guardando la dinamica congiunturale, i prezzi sono in calo da novembre 2015, perdendo quasi l’1%. Nel frattempo le famiglie, il cui potere d’acquisto sta crescendo, continuano a privilegiare il risparmio anziché i consumi, nonostante Cobolli Gigli presidente di Federdistribuzionegli acquisti siano sempre più convenienti. Un circolo vizioso che si è creato perché alle persone manca sicurezza sul futuro: troppi annunci preoccupanti sulle pensioni in un Paese che sta invecchiando, troppa incertezza sul futuro degli equilibri economici dello Stato, troppa volatilità dei mercati finanziari, ancora modesti i risultati sull’occupazione delle pur positive riforme”.
Sulla possibile soluzione il presidente di Federdistribuzione ipotizza di fornire “una prospettiva positiva a famiglie e imprese, attraverso l’attuazione delle riforme istituzionali, fiscali ed economiche, ad esempio ridando contenuti veri al Disegno di Legge sulla concorrenza, in questi giorni nuovamente in discussione in Parlamento, superando così quella sensazione condivisa che si voglia fermare il processo di liberalizzazione dell’economia”.

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