Federdistribuzione: preoccupazioni per gli ulteriori cali delle vendite

I dati sulle vendite del commercio al dettaglio pubblicati oggi dall'Istat mostrano per il mese di maggio un calo del -1,1% rispetto a maggio 2012; in particolare, i prodotti alimentari registrano un lieve aumento (+0,1%), mentre il non alimentare continua a calare (-1,8%).

Una scossa per far ripartire i consumi
Rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente, il periodo aggregato gennaio-maggio segna un complessivo -2,9%, con andamenti diversi a secondo del settore (alimentare a -1,6%, non food -3,5%).
“La contrazione dei consumi ha raggiunto livelli davvero allarmanti -ha commentato Giovanni Cobolli Gigli, presidente di Federdistribuzione-. Il calo di maggio è l'undicesimo consecutivo, sintomo di una situazione persistente che non mostra segnali di miglioramento. Dall'inizio dell'anno stimiamo una diminuzione delle quantità acquistate dai consumatori pari al -4,4% per i prodotti alimentari e al -4,0% per quelli non alimentari. A questo punto è indispensabile dare una scossa all'intero sistema economico, per ridare potere d'acquisto e fiducia alle famiglie in modo da invertire questo drammatico trend della domanda interna che ci allontana sempre più dalla ripresa”.

Le richieste della gdo
In questa situazione, nonostante i numeri, la gdo resta uno dei pochi settori che genera sviluppo per i territori attraverso i suoi investimenti, tutelando allo stesso tempo il potere d'acquisto dei consumatori e garantendo loro un servizio efficiente. "Risultano quindi non comprensibili gli impedimenti all'attività delle imprese distributive varati da istituzioni locali, come la restrizione delle attività promozionali per i prodotti non alimentari, o in discussione a livello centrale, come la eventuale limitazione della liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, -ha continuato Cobolli Gigli-. Si tratta di vincoli che ostacolano un settore caratterizzato da un sano regime di concorrenza che porta vantaggi sia ai consumatori sia all'intero tessuto economico italiano”.

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