Franchising in buona salute

Il franchising dimostra ancora una volta il suo dinamismo, anche in una fase recessiva dell’economia. I dati di Assofranchising presentati oggi dal presidente Graziano Fiorelli (nella foto), mostrano infatti un comparto in buona salute. A cominciare dal giro d’affari complessivo, che supera i 21 miliardi registrando un incremento, piccolo ma non disprezzabile, del 1,40%. In linea, il numero dei franchisor operanti in Italia registra un + 0,6%. Tiene anche il numero dei franchisee, passati dai 52.725 del 2007 a 53.434 del 2008, con un incremento dell’1,34. In lieve calo gli addetti, passati da 182.908 a 182.215; il computo comprende anche i titolari franchisee dei pdv. 53 le reti straniere presenti con un master franchisor nel nostro Paese, 62 i pdv che in media gestisce ogni rete.

Tenuta dimensionale

Nella lettura dei dati Fiorelli sottolinea innanzitutto “la tenuta dimensionale media delle reti, un indicatore che in questa fase di crisi comprova una capacità di consolidamento in corso dei network: il franchising è sempre meno sperimentazione di formula e sempre più modalità distributiva organica, da salvaguardare quale “patrimonio”. Un altro aspetto è che  se si considerano le reti piccole, o ancora ai primi passi, ci sono ancora interessanti potenziali di sviluppo. “Certo- dice Fiorelli- c’è chi fa un passo indietro (il franchising non è una formula magica, non è adatto a tutte le situazioni, e richiede – anzi impone – un approccio consapevole). Ma ci sono molte situazioni in “stand-by”, e molte imprese che includono ora fra le scelte distributive strategiche l’opzione franchising con più convinzione.”

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