Galeries Lafayette: quale futuro per il department store?

Secondo Philippe Houzé, Ceo di Galeries Lafayette, il department store deve affrontare nuove sfide, prima di tutto focalizzando la propria attenzione su alcuni mondi: oltre a fashion e cosmetica, secondo Houzé per il prossimo futuro si riveleranno strategiche categorie come la gioielleria e gli orologi. “Il nostro obiettivo -ha affermato Houzé- è quello di costruire, sotto un unico tetto, una "casa" per il meglio dei brand francesi e internazionali premium e del lusso. Questo significa che il department store è finito per lasciare spazio a insegne multi-specialist lifestyle".

E in Italia?
Definizioni che in Italia sono declinate in maniera diversa, come dimostrano le esperienze, da un lato, di Rinascente, che ha appena acquisito Illum, department store di Copenhagen, nella convinzione che il department store sia un'esperienza di shopping locale, da gestire in città ad alto flusso turistico, come affermato di recente da Vittorio Radice, mentre Excelsior Milano duplica a Verona per confermarsi, come ha sottolineato l'ad di Gruppo Coin Stefano Beraldo, un'esperienza positiva che rivitalizza il department store puntando sul lusso e sulle contaminazioni con food e cosmetica. Insomma, ogni Paese una declinazione diversa (ma forse non poi tanto).

I piani futuri di Galeries Lafayette

Allo stesso tempo, Galeries Lafayette sta concentrando i propri sforzi sulle private label, la cui incidenza è passata dal 15% al 25% in un 2012, che ha visto crescere i ricavi del 7.6% toccando i 3,2 milioni di euro, mentre, a livello di gruppo, le vendite sono aumentate del 5,6%. Importante anche il calendario delle aperture: quest'anno Galeries Lafayette dovrebbe aprire a Giacarta e Pechino, mentre, nel 2012, sono previsti dai cinque ai 7 nuovi pdv, compresa Istanbul, tappa ambita da molti.

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