Gerflor, anche il pavimento vuole la sua resilienza

È il momento del pvc, materiale considerato e definito come l’unico realmente tecnico, studiato in tante soluzioni, una per tipologia di utilizzo: impianto sportivo, struttura sanitaria, centro commerciale, uffici, industria

C’era una volta il retail che costruiva negozi e superfici ex novo. Questo accadeva prima che la crisi economica iniziata nel 2008 spostasse il focus – parlando dell’edilizia in genere – dal “nuovo” al “ristrutturato”. Se, un tempo, la ceramica era uno dei materiali preferiti per la pavimentazione, oggi tutto si è modificato. “Il ristrutturato -commenta Paolo Guanzani, AD di Gerflor Italia- trascina con sé nuove esigenze e vincoli”.

Paolo Guanzani, AD di Gerflor Italia

Quando un player della gdo si trova nella necessità di dover risistemare un punto di vendita, ha stringenti priorità da gestire: “Innanzitutto il tempo: il negozio non può certamente rimanere chiuso; non possono essere avviate operazioni invasive, il rumore deve essere limitato. I lavori devono essere compartimentabili, in modo da non dover svuotare completamente le scaffalature. Per quanto riguarda il pavimento, la soluzione della sovrapposizione è ottimale, in quanto, nel caso del pvc, avviene a secco, senza creazione di polvere e necessità di lavori pesanti di edilizia”.

Altro elemento importante che le insegne devono tenere presente è quello della dismissione: considerato che mediamente un layout viene rinnovato ogni cinque anni, vi è la necessità di dotarsi di materiali sostenibili: il pvc è del tutto riciclabile. Questo materiale, prosegue Guanzani: “Viene considerato e definito come l’unico realmente ‘tecnico’: ceramica, legno sono materiali prettamente decorativi. Il pvc, invece, può essere studiato in tante soluzioni, una per tipologia di utilizzo: impianto sportivo, struttura sanitaria, centro commerciale, uffici, industria”. Non va inoltre dimenticato che in particolari contesti vi è anche la necessità di attutire i rumori: si pensi al supermercato ubicato nel centro cittadino e inserito all’interno di un edificio. Il pvc riduce la generazione del rumore. È resiliente, senza fughe.

Il pvc può essere declinato per tipologia di utilizzo

Da un punto di vista prettamente estetico, infine, il pavimento in pvc si può presentare “monolitico”, con le connessioni quasi invisibili, generando di conseguenza un effetto caldo e accogliente.

 Arancio effetto wow
Con la crisi delle grandi superfici e la nuova segmentazione dell’offerta, la gdo sta modulando i layout delle proprie superfici di vendita. Tipicamente, nei punti di vendita di circa 1.000 metri quadrati, che si propongono come piccole boutique nelle quali si può acquistare, ma anche consumare, i colori usati per la pavimentazione in pcv sono uniformi e caldi, come il beige, oppure marezzati, che generano contrasto (bianco-nero) e restituiscono luce all’ambiente.

Una motivazione di acquisto in più arriva dalla colorazione del pavimento

Altra opzione scelta è quella del carbon, specie per le aree non food, per generare un effetto “tecno”. In altri casi, le catene hanno invece scelto di spingere su colori molto accesi, che spingono all’acquisto, come l’arancione.

 Uniformità di scelta
Gerflor segue i clienti della grande distribuzione attraverso una divisione dedicata, che si interfaccia con rivenditori o installatori o, nel caso dei clienti direzionali, direttamente con la committenza. L’azienda ha ideato un pavimento ad hoc per il settore dell’industria e dei centri commerciali, Gti, particolarmente resistente, in grado di sopportare, in posa libera, il peso dei muletti di carico e scarico. “Una curiosità: questi pavimenti reggono – senza rottura – la caduta di bottiglie e sottoli da un’altezza di 1,5 metri”.

il pavimento in pvc con le connessioni quasi invisibili si presenta monolitico

La competenza Gerflor non è concentrata unicamente sul mercato italiano. Il respiro internazionale dell’azienda consente a Paolo Guanzani di avere una visione complessiva delle esigenze della grande distribuzione: “Ravvisiamo una standardizzazione del mercato. I trend sono molto omogenei, a causa della presenza delle multinazionali che, a loro volta, studiano layout analoghi indipendentemente dal Paese in cui sono collocate. Sino a qualche anno fa in Europa si sceglievano unicamente colori tenui. Oggi, grazie all’arrivo dei colori più accesi usati negli Stati Uniti, anche il Vecchio Continente sta virando”.

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