GS1 Italy – Indicod-Ecr: l’immobilità preoccupa il largo consumo

Piccoli ma ben auguranti segnali di ripresa emergono dai dati contenuti nella XVII edizione dell'Osservatorio economico di GS1 Italy - Indicod-Ecr, che ogni sei mesi dal 2005 rileva il sentiment delle imprese del largo consumo associate. Il clima di fiducia mostra una tendenza in ripresa che caratterizza anche le aspettative, sebbene con prudenza. Migliora il giudizio su situazione economica generale, giro di affari, investimenti e occupazione, che recuperano qualche punto di ottimismo rispetto all'edizione precedente pur rimanendo in un'area negativa, mentre tra i fattori critici per la ripresa, l'aumento dell'Iva e le difficoltà di accesso al credito sono quelli più visti con timore, sia dal lato industria che dal lato distribuzione.

Uno spiraglio di fiducia

I primi segnali di ripresa in area euro, il miglioramento, seppur leggero, delle condizioni di investimento per le imprese italiane, il buon andamento delle esportazioni e l'attenuazione della crescita del tasso di disoccupazione confermano la percezione di miglioramento del contesto economico e lasciano intravedere uno spiraglio di fiducia che fa intendere che il “peggio” sia ormai passato o quasi. Il clima di fiducia è in leggero aumento, passando da 50 della scorsa edizione (gennaio 2013) a 57 di settembre 2013, a cui si associa un aumento anche nelle aspettative, salite dall'ultima rilevazione di gennaio di 3 punti, da 65 a 68.

Ottimismo su investimenti e occupazione

Anche su investimenti e occupazione, i rispondenti mostrano un tendenziale ottimismo: negli ultimi sei mesi gli associati hanno registrato un miglioramento nella percezione (si passa rispettivamente da 50 a 54 e da 39 a 47) mentre nelle aspettative domina l'atteggiamento alla prudenza confermando per l'occupazione il 55 espresso nel precedente periodo, con un lieve calo invece per gli investimenti, da 72 a 69.
In riferimento alla situazione generale del Paese, tra i gli associati di GS1 Italy - Indicod-Ecr si legge una percezione, sebbene al di sotto del valore 100, comunque in crescita, dopo 4 semestri consecutivi di flessione: in media il giudizio sulla situazione economica generale sale a 29, contro il 16 della rilevazione di gennaio. Le attese, che lo scorso semestre avevano ceduto il passo al pessimismo, in questa edizione tornano a cresce, passando da 52 a 59.

Fattori critici per la crescita

Chiamate in causa nell'esprimersi circa la propria impresa, nel complesso tutte le aziende sono mediamente allineate su una visione migliorativa della situazione attuale anche in relazione alla situazione economica futura: il giro d'affari non cresce ma si ha la sensazione di “perdere meno” rispetto al passato..
Tra i fattori critici per la crescita, le aziende del largo consumo non hanno dubbi: le difficoltà di accesso al credito e l'aumento dell'Iva rappresentano i fattori più penalizzanti e i più pericolosi per lo sviluppo delle propria attività.

L'aumento Iva pesa sulla gdo

Particolarmente sentito dalle aziende della gdo l'aumento dell'imposta sul valore aggiunto, ritenuta più influente addirittura di una nuova crisi di Governo.
A questi fattori si aggiunge il timore che il Paese si lasci sfuggire l'opportunità di cogliere i primi segnali, seppur deboli, di ripresa: al quesito sulla ripresa futura delle domanda, gli associati rispondono credendo in una ripresa futura ma, al contempo, temono che la reazione del Paese non sarà il “cambiamento” ma l'“immobilità”.

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