I prodotti Dop valgono 9,2 miliardi

Sono 54.678 in Italia le aziende agricole coinvolte nella filiera dei prodotti Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta), alle quali si aggiungono 5.718 trasformatori.
Sono i dati della prima rilevazione censuaria realizzata da Istat in uno studio sui prodotti di qualità Dop e Igp.

Produzione diversificata
Tra i dati di maggiore rilievo evidenziati dallo studio, emerge la dinamicità del comparto, che non solo cresce nel numero di denominazioni (da 156 del 2005 a 164 nel 2007), ma anche in quello delle aziende coinvolte.
«Queste produzioni -ha spiegato Mario Adua dell'Istat- hanno una rilevanza, in termini di aziende coinvolte, maggiore delle produzioni biologiche, ma anche dell'agriturismo. Si tratta di circa 28.500 aziende, per 29 mila allevamenti e 26.500 ettari».
I settori principali sono rappresentati da ortofrutticoli e cereali, oli extravergine di oliva, formaggi e preparazioni di carni. Minori, ma pur sempre rappresentative di una tradizione territoriale che può dare valore all'impresa, sono le carni e altri prodotti di origine animale, gli aceti diversi dagli aceti di vino, i prodotti della panetteria, spezie e oli essenziali.

Giro d'affari importante
Si tratta un patrimonio diversificato ed economicamente importante della produzione agroalimentare che si pone anche come fattore qualificante a livello nazionale e internazionale. Secondo l'analisi di Nomisma (presentata nell'ambito del salone Agrifood di Verona), i prodotti con origine territoriale certificata rappresentano il 20,2% dell'export del settore.
Il giro d'affari dei prodotti Dop e Igp è di 9,2 miliardi di euro al consumo e di 4,3 miliardi alla produzione, di cui l'export vale circa 900 milioni di euro (dati 2006 Nomisma).
La forte polverizzazione dell'offerta, però, secondo gli operatori del settore agricolo, penalizza la loro competitività. «Servono quindi strategie di filiera strutturata, in grado di coinvolgere tutti i protagonisti del settore - ha detto Antonio Borsetto della giunta esecutiva di Confagricoltura -. Qualcosa si sta muovendo, con alcuni consorzi di tutela che hanno attivato partnership e iniziative promozionali e di marketing insieme a Gdo e horeca».

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