I saldi valgono 2,5 miliardi di euro

Secondo un sondaggio Confcommercio/Format sui saldi invernali 2008, il 64% dei consumatori farà acquisti in sconto, generando un giro d'affari stimato in oltre 2,5 miliardi di euro, in aumento di circa il 40% rispetto a quanto incassato l'anno precedente. Solo uno “zoccolo duro” di consumatori, l'11%, si è dichiarato non interessato ai saldi. Circa la metà dei patiti delle promozioni concentrerà la propria attenzione sugli articoli griffati: i capi di abbigliamento sono i più gettonati (93%), seguiti dalle scarpe (69%), dagli articoli sportivi (58%) e dalla biancheria intima (55%).

Target differenziati
Sui prodotti griffati, o comunque di marca, si orientano in prevalenza gli uomini, i giovani ed i giovanissimi (fino a 34 anni); le persone con un titolo di studio medio alto/alto (medie superiori/laurea) e che risiedono nelle regioni del Nord ovest; i single e i non coniugati. Quelli che attendono i saldi per acquistare una merce alla quale stavano pensando da tempo sono in prevalenza i giovani. In controtendenza sono risultati i consumatori più avanti negli anni. Attendono i saldi per gli acquisti anche le famiglie, in particolare quelle delle regioni del Centro Italia e del Meridione, e quelle che risiedono nelle grandi aree metropolitane del paese, comprese quelle del Nord Italia.

Il grado di soddisfazione
Tra i consumatori che hanno avuto occasione di acquistare in saldo in passato, il 77,7% giudica la qualità dei prodotti venduti “molto” o “abbastanza” buona, mentre il 62,6% giudica la varietà dei prodotti “molto” o “abbastanza” buona. Il 42% di chi ha acquistato in saldo in passato afferma di aver riscontrato difficoltà nella prova del capo e il 63,5% nel cambiare la merce dopo l'acquisto. Per quanto riguarda l'informazione, il 55% dei consumatori si ritiene molto o abbastanza informato sull'esatto significato della tipologia di vendita inerente i saldi, ed il 45% su quella inerente le “vendite promozionali”. Il 43% conosce il significato delle “vendite di liquidazione” e il 36% di quelle denominate “sottocosto”.

Bene trasparenza e liberalizzazioni
Le iniziative dei commercianti per rendere chiari e trasparenti i saldi vengono giudicate come “iniziative utili” dal 68,1% dei consumatori. Più nel dettaglio il 22,6% le giudica “utili e a difesa del consumatore e del commercio” e il 45,5% le giudica “utili, anche se non sempre riescono a tutelare gli acquirenti”. Il 66% dei consumatori e il 40% dei commercianti si sono dichiarati invece d'accordo sulla liberalizzazione dei saldi. Secondo l'82% dei primi e il 58% dei secondi, i saldi liberi porterebbero più convenienza sul fronte prezzi e, per l'80% dei consumatori e il 57% degli esercenti, anche un aumento dei consumi. Lo sconto considerato “ideale” da entrambe le categorie si aggira intorno al 40%.

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