Il cash&carry di Metro: più consulente meno magazzino

di Simone Martarello

Prendete un barista, un pasticcere, un ristoratore e un gestore di hotel, dotateli di carrello e fateli entrare in un cash and carry per la spesa per il proprio negozio: ognuno vivrà un’esperienza diversa, perché differenti sono le loro professioni e, quindi, le esigenze d’acquisto.  Questa la riflessione di base che ha spinto Metro a realizzare la Casa dell’Horeca, uno spazio commerciale interamente dedicato ai clienti della ristorazione, oggi presente in 25 punti di vendita, il cui obiettivo è rivedere profondamente l’organizzazione delle corsie e la disposizione dell’assortimento e delle singole categorie, preferendo organizzazioni per “stanze” a tema (come lo show room dedicato alle cucine professionali con un’ampia gamma di attrezzature per cuochi e ristoratori) per rispondere in maniera più adeguata ai bisogni differenziati dei singoli target . Il primo negozio realizzato con questa tipologia di format è stato inaugurato ai primi di ottobre alle porte di Bologna. “Abbiamo deciso di soddisfare le esigenze dei professionisti del settore Horeca, con un occhio di riguardo al mondo della ristorazione, per rendere più facile ai nostri clienti trovare quello che cercano -spiega Claude Sarrailh, amministratore delegato di Metro Italia-. Del resto l’Horeca, da sempre per noi un settore di riferimento, rappresenta oggi  il70% del nostro fatturato e prevediamo che questa quota crescerà negli anni”.

I cambiamenti in atto

Quali sono le trasformazioni concrete che incontra un cliente di uno store Metro dopo questo restyling? “Da oggi siamo in grado di offrire un’esperienza d’acquisto differenziata a seconda delle diverse professioni -precisa Sarrailh-: c’è una zona per chi deve preparare aperitivi, una per chi si occupa di colazioni, una pensata per la ristorazione e cosi via. Ad esempio, prendiamo un prodotto come il cioccolato. In precedenza, tutte le referenze erano raggruppate. Adesso abbiamo creato una sezione cioccolato dedicata ai pasticceri, con basi per la preparazione delle creme, grandi confezioni di zucchero e attrezzature adeguate. Ma abbiamo creato anche un’altra sezione per il cioccolato, rivolta a bar e hotel, che hanno altre esigenze e cercano snack, barrette e creme spalmabili in diversi formati”. A ognuno, quindi, la propria opzione di scelta.

L’evoluzione del format

Questa logica sarà replicata anche in altri punti di vendita. “Dopo Bologna toccherà a Firenze e nel giro di 4-5 anni trasformeremo tutti i negozi, perché crediamo che con queste novità possa aumentare, anche perché dopo qualche anno di flessione il mercato Horeca è in ripresa”, conclude Sarrailh.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome