Il prosecco diventa Docg e cambia nome

Dopo 40 anni di DOC, il Prosecco diventa DOCG e cambia nome. Dalla prossima vendemmia, infatti, la produzione spumantistica storica del Prosecco, quella di Conegliano Valdobbiadene, indicherà in etichetta la denominazione “Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”.
Laddove, il territorio di origine assume una posizione di primo piano, seguito dalla parola Prosecco con l’aggettivazione Superiore. Tali modifiche intendono preservare
il valore creato da questo territorio in tre secoli di storia. Un
patrimonio che -coinvolgendo 160 aziende spumantistiche e oltre 3.000
viticoltori.- ammonta a un volume produttivo di  57.434.000 bottiglie,
per  un giro d’affari di 370
milioni di euro (dati 2008).

“Il passaggio al solo nome di territorio, che è il nostro obiettivo
finale, deve essere graduale -afferma il presidente del Consorzio di
Tutela
, Franco Adami-. In molti paesi al mondo prosecco è
divenuto un sinonimo di vino italiano di successo e togliere del tutto
questa parola sarebbe stato rischioso. L’aggettivazione Superiore,
tuttavia, aiuta il consumatore a capire subito che si tratta del
prosecco originale, quello di Conegliano Valdobbiadene ”.

Per comunicare queste importanti novità, il Consorzio avvierà un importante piano di comunicazione e renderà obbligatorio l’uso del logo sulla fascetta di Stato, che contraddistingue i vini DOCG.

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