La metamorfosi di Conad: 4 piattaforme territoriali

Verso un cambio di sistema necessario per connettersi con le comunità e il territorio: le cooperative si aggregano e nasce la prima, Conad Nord Ovest (da Gdoweek n. 1/2019)

Sempre in crescita con un fatturato di 13,4 mld euro (+ 3%), più vicini al leader e soprattutto in evoluzione verso un nuovo modello organizzativo: questa la fotografia di Conad nel 2018, che pone le basi per i nuovi obiettivi del 2019. “Da un territorialismo metodologico, concentrato sul concetto di luogo e promosso dagli operatori nelle loro aree nell’interesse dei propri punti di vendita, passiamo a piattaforme territoriali, focalizzate sui flussi, di persone, imprese, comunità: questo il percorso, il cambio di sistema, che ci aspetta il prossimo anno e quelli futuri-sottolinea l’Ad Francesco Pugliese-. In quest’ottica, passeremo dalle attuali 7 cooperative a 4 piattaforme territoriali, la prima delle quali si chiamerà Conad Nord Ovest, la fusione di Nordiconad e Conad del Tirreno. Un’operazione che è già stata deliberata a metà dicembre dai due consigli di amministrazione, che parte a gennaio. Anche le altre cooperative, anche se più indietro nelle analisi, stanno lavorando nella stessa direzione per creare Conad Nord Est, tra Cia e Conad Centro Nord, Conad Sud Ovest, tra Pac2000A e Conad Sicilia, mentre Conad Sud Est, che coincide con la dorsale adriatica, sarà appannaggio di Conad Adriatico. Contiamo che già nei prossimi mesi tutto questo si concretizzi”.

Piattaforme più ampie, in grado di aprirsi al territorio: “L’obiettivo è di trasformarci da isola ad arcipelago, aperti ai contributi e alle relazioni con il mondo industriale e il consumatore, posti al centro dei grandi flussi di fornitura e di consumo”.

Per quanto riguarda la rete di vendita, Conad si conferma leader in Area 4 con una quota del 17,2% (fonte: Nielsen Largo Consumo, I sem. 2018): gli investimenti dedicati allo sviluppo (1,3 miliardi per il triennio 2018-2020, di cui 530 milioni previsti per il 2019), saranno orientati, di preferenza, al potenziamento della rete nelle regioni meno presidiate, soprattutto nel nord ovest e est, con il 74% del budget destinato alle nuove aperture, il rimanente per le ristrutturazioni. Non sono da escludere eventuali acquisizioni in queste zone. “Nel mercato oggi ci sono più potenziali venditori di possibili acquirenti, quindi guardiamo tutto ma cerchiamo di scegliere al meglio -afferma Pugliese- anche con IperDì (ex Nuova Distribuzione) ma ci sono difficoltà legate alla situazione in cui si trova”.

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