La mission di Pam Panorama? Sviluppare l’italianità

Un obiettivo che riguarda tanto l’Italia quanto l’estero, nella rete fisica come nell’online, da parte di un brand con una forte cultura relativa a qualità, buon cibo e prossimità (da Gdoweek n. 16)

Un tour di Milano in tram con allestimento anni Sessanta e immancabile torta: è il modo con cui Pam festeggia i 60 anni di attività inaugurando anche un nuovo modo di comunicare che punta molto sugli eventi, oltre che sulla pubblicità in Tv, già in onda su Canale 5, sui media tradizionali e sull’online. I temi sono quelli dell’italianità e della qualità che, insieme all’innovazione, sono i tre pilastri della rete di Pam Panorama. Una rete oggi composta da più di 1.000 punti di vendita, di cui 188 di Pam Panorama Spa (106 Pam, 25 Panorama, 57 Pam local), 467 Pam Franchising Spa (di cui 320 facenti capo a Master Franchising) e oltre 400 In’S Mercato (giugno ’18). “Nel 2017 il food rappresentava il 94% dei 2,4 miliardi di euro di fatturato -dichiara Gianpietro Corbari, Ad di Gruppo Pam-. In due anni puntiamo ad arrivare al 98% attraverso la crescita in Italia e all’estero”.

Le risorse dedicate allo sviluppo della rete sono importanti: dei 120 milioni di euro pianificati per i prossimi due anni, il 50% sarà dedicato a nuove aperture, con 10 nuovi Pam Local nel 2019, e il rimanente 50% a digital e ristrutturazioni. In particolare, Pam Panorama sta lavorando a un nuovo format per l’ipermercato che sarà pronto entro settembre 2019, partendo da una ristrutturazione: avrà una superficie di vendita inferiore, sarà integrato con l’eCommerce, mentre lo spazio libero verrà sfruttato per le produzioni dell’azienda con l’obiettivo di servire tutta la rete. “Oggi compriamo molto all’esterno, ma in futuro vogliamo produrre sempre più internamente anche se già da tempo stiamo lavorando in questa direzione -spiega il manager-. Anni fa, abbiamo cominciato con la costituzione della nostra flotta di pescherecci di Chioggia, che garantisce ai nostri negozi e clienti pescato fresco per il giorno successivo, oggi abbiamo anche uno stabilimento in Toscana che produce tutta la carne per il gruppo proveniente da allevatori selezionati: adesso stiamo partendo con la produzione interna di prodotti da forno e gastronomia. Di fatto, stiamo investendo parecchie risorse in tracciabilità e qualità, lavorando sia con strutture di Pam Panorama dedicate alla produzione/analisi/certificazione di alimenti che vendiamo nei nostri pdv, quindi saltare un passaggio nella filiera, sia con partner privilegiati o esclusivi”.

Non solo nuove aperture, la strategia di sviluppo della rete fisica passa anche dalle acquisizioni, come è già avvenuto per il canale discount, con l’acquisto di 60 pdv dalla rete Dico-Tuodì nell’aprile di quest’anno. “Stiamo valutando l’acquisizione di reti di concorrenti -prosegue l’Ad-. In Italia ci sono molti operatori che hanno saputo valorizzare al meglio la localizzazione ma che sul lungo periodo non riescono più a crescere: noi siamo a disposizione”.Tra le priorità anche lo sviluppo all’estero, previsto entro il 2020, con l’obiettivo di portare oltreconfine la cultura della prossimità e del buon cibo locale: “Partiremo dall’online -spiega Corbari- e per questo stiamo valutando una partnership importante in termini di obiettivi e fatturati, con una crescita ipotizzabile a doppia cifra perché travalica i confini europei. In termini di sviluppo, inizialmente prevediamo una piattaforma fisica di vendita e successivamente l’apertura di negozi fisici, utilizzando l’insegna Pam come firma per rappresentare l’italianità”.

Punto d’origine delle strategie aziendali sarà Pam Innovation Lab, un think tank interno e multidisciplinare cui lavorano oggi circa 20 persone tra settore commerciale, marketing, finance, logistica, sistemi. L’obiettivo è intercettare nuovi trend, target e bisogni e, per questo, l’azienda sta valutando l’opportunità di acquisire startup in Italia con già know how su temi specifici; già in lavorazione, ad esempio, il progetto dedicato ai servizi per le casse, in modo da accorciare i tempi rispetto a competenze non presenti in azienda.

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