La nuova governance di Coop Adriatica

“Siamo una cooperativa e tale vogliamo continuare a restare, ma sentiamo l'esigenza di attrezzarci con nuovi strumenti che sappiano coniugare meglio l'anima imprenditoriale di Coop con quella mutualistica e sociale, nel rispetto della rappresentanza e migliorando la nostra capacità di tutelare gli interessi dei soci, soprattutto di quelli più piccoli”. Queste le parole di Gilberto Coffari, presidente di Coop Adriatica (1.878,8 mio € il preconsuntivo 2007 con una rete di 125 super e 15 Ipercoop), nel presentare il nuovo modello di governo al via dopo un anno di lavori in corso. L'esigenza di strutturarsi secondo modalità diverse, che implicheranno anche una completa riorganizzazione aziendale, nasce dalla volontà di rispondere meglio non solo alle esigenze del mercato vista la crescita registrata a livello di gruppo (comprendendo anche le partecipate IGD, Librerie.coop, Robintur, Unipol e Pharmacoop Adriatica) quanto di mantenere elevato il livello di partecipazione dei soci (quasi un milione), elemento centrale e caratteristico dell'intero sistema.
A livello operativo, il nuovo regolamento, il cui statuto rimane invariato, prevede una maggiore separazione dei poteri grazie a una diversa suddivisione delle competenze tra il Consiglio di Amministrazione (da 15 a un massimo di 45 consiglieri, oggi sono 27, che dovrebbero salire a 30-31), il luogo dove definire le linee strategie attraverso le funzioni di sorveglianza, indirizzo strategico -anche delle società controllate- e di valutazione delle performance (non solo in senso strettamente numerico), e i diversi Comitati esecutivi destinati a svolgere, invece, un ruolo istruttorio e di proposta, che si esplicita nell'elaborazione delle politiche del gruppo, di operazioni strategiche anche per le controllate e di piani industriali e finanziari, a cui possono essere aggiunte deleghe operative.

I ruoli del top management

Cambiano anche i ruoli del management: il presidente, che oggi svolge contemporaneamente la funzione di presidente, amministratore delegato e direttore generale di gruppo, manterrà un ruolo fortemente operativo (più simile a quello dell'amministratore delegato che del presidente di rappresentanza, è stato obiettato durante la discussione), mentre il direttore generale, che dovrebbe essere nominato entro la fine dell'anno, svolgerà compiti più operativi strettamente legati all'attività commerciale e alla gestione della rete. Il rinnovo di tutte le cariche, a partire da quelle dei presidenti territoriali, iniziano dal 14 aprile per arrivare alla definizione del consiglio di amministrazione all'assemblea di giugno.
Il nuovo regolamento prevede la presenza di quote rosa, non definite numericamente o in percentuale (secondo il modello spagnolo): visto che oggi le donne presenti nel CdA sono 5, l'auspicio è che il loro numero aumenti sensibilmente, tenuto conto il 75% delle socie è donna.
Questa operazione di Coop Adriatica è la prima sperimentazione del mondo Coop, alla quale, nei prossimi mesi, dovrebbero seguire quelle delle altre cooperative, secondo modelli e modalità diversi. Non è stata infatti oggi individuata un unico progetto: anzi aggiustamenti e miglioramenti sono possibili, nella ricerca di efficienza.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome