La politica del latte secondo Granarolo

Dal 1 aprile l’UE ha consentito all’Italia d’incrementare di 640.000 t la produzione annuale di latte. Dunque variano i parametri quantitativi che regolano la concorrenza nel settore lattiero caseario. Nel contempo le aziende del comparto sono chiamate al confronto con un richiamo all’etica e con la maggiore competitività dei marchi privati. Su questi temi risponde Luciano Sita, Presidente di Granarolo.
Secondo le ultime disposizioni Ue nel 2009 la produzione di latte sarà del 6% in più rispetto al 2008.

Cosa cambia?

Per sanare la posizione di chi non ha mai rispettato i parametri e a condizione che non salga la produzione complessiva, l’Italia ha ottenuto un anticipo dell’aumento delle quote produttive di latte, che negli altri paesi sono scaglionate in cinque anni. È un deterrente contro l’aumento indiscriminato della produzione, ma forti sono i dubbi circa la possibilità di estinzione dei quantitativi prodotti “in nero”. Al problema dell’eccedenza, che è globale, si aggiunge la difficoltà di esportazione dei prodotti caseari, soprattutto DOP, per il prezzo molto alto rispetto alla media degli altri Paesi. L’Ue ha annunciato che nel 2015 scadrà il regime delle quote latte.

A quel punto la concorrenza sarà effettiva?

Di certo si registrerà una selezione dei produttori meno efficienti e un’intensificazione progressiva della concorrenza, ma una produzione europea senza regolatori di mercato è piuttosto improbabile. L’Unione ha previsto di passare dal sostegno ai prezzi del latte, al sostegno del reddito degli allevatori e dell’ambiente. Così saranno avvantaggiate le imprese agricole che promuoveranno attività sostenibili.
Lei è tra i fondatori di Impresa Etica.

È possibile che la ripresa generale dei consumi passi attraverso un’economia etica e sostenibile?

L’etica in senso stretto non può generare una ripresa dei consumi, ma in un mercato più etico è possibile creare le condizioni per un’economia reale caratterizzata da imprese virtuose perché sostenibili. Oggi siamo testimoni del deficit, di ricchezza ed esperienza, provocato dal perseguimento senza regole di valori effimeri.

A proposito di consumi i report Granarolo del 2008 dimostrano un segno negativo a volume nel segmento Alta Qualità (-8,5%), mentre le PL (+5,1%) incrementano. Come si spiegano questi trend?
La crescita è avvenuta mediante un posizionamento di prezzo che dimostra la capacità competitiva delle insegne. Ora in molte zone la situazione si è stabilizzata seppure la fase d’introduzione delle Pl di latte fresco nella gdo non sia ancora esaurita.

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