La Regione Toscana cerca un imprenditore per la Panem di Altopascio

L'assessore alle attività produttive, lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, ha incontrato oggi i rappresentanti di sindacati, Comune di Altopascio, Provincia di Lucca e i vertici dell'azienda per fare il punto sulla vicenda dello stabilimento di Altopascio della Panem, attualmente in concordato preventivo dopo la richiesta fatta in tal senso dalla nuova proprietà, il Gruppo Novelli, che sembrava invece intenzionato a risollevare le sorti del brand dopo la sua acquisizione in agosto 2011.
Dopo aver ricordato l'impegno della Regione, manifestato anche in prima persona dal presidente Rossi che nei giorni scorsi ha visitato lo stabilimento, l'assessore ha ricordato che Regione ed istituzioni sono disponibili a mettere in campo tutti gli strumenti e gli spazi di mediazione possibili per accompagnare la ricerca di un soggetto imprenditoriale in grado di riattivare la produzione sul territorio e dare un futuro occupazionale ai 66 lavoratori, attualmente in cassa integrazione. Nell'immediato le opportunità esistenti saranno approfondite a livello locale da un tavolo che verrà convocato dal Comune di Altopascio insieme alla Provincia di Lucca.

La situazione

Da diversi mesi i lavoratori sono impegnati nella vertenza di Panem che a Muggiò occupa attualmente circa 140 lavoratori di cui alcuni sospesi in cassintegrazione straordinaria (Cigs). Altri 60 lavoratori circa sono occupati ad Altopascio in provincia di Lucca.
In data 22 dicembre 2011, infatti, il tribunale di Monza ha emesso sentenza di ammissione al concordato preventivo a favore della Panem Italia spa.
Conseguentemente, in data 27 gennaio 2012, presso il Ministero, le Parti sociali hanno sottoscritto un verbale di accordo che prevede il ricorso alla Cigs per dodici mesi, a decorrere dal 22 dicembre 2011, nei confronti di un numero massimo di 210 lavoratori, di cui 146 presso l'unità di Muggiò (Monza e Brianza) e 64 presso l'unità di Altopascio.

Interrogazione parlamentare
La vertenza in atto è stato oggetto di un'interrogazione parlamentare per capire il futuro della situazione produttiva e occupazionale, con particolare riferimento allo stabilimento di Altopascio, che nelle future scelte aziendali sembrerebbe destinato alla chiusura, mentre continuerebbe l'attività, tramite un affitto di azienda da parte di una società controllata del Gruppo Novelli srl, che dovrebbe continuare ad occupare 130 lavoratori a Muggiò.

Sfruttare il brand
Una strategia, quella adottata dal Gruppo Novelli, in cui le organizzazioni sindacali, hanno ravvisato una sorta di escamotage, per chiudere lo stabilimento in provincia di Lucca e per sfruttare comunque il brand, che comunque continua ad essere commercializzato, attraverso i canali commerciali che aveva in dote.
In questo contesto generale, la regione Toscana ha manifestato la propria disponibilità, qualora ne emergesse la necessità, ad appoggiare un'eventuale richiesta delle organizzazioni sindacali per l'apertura di un tavolo di crisi nazionale presso il Ministero dello sviluppo economico.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome