L’innovazione di packaging lancia i piccoli frutti

di Jessika Pini

L’industria del packaging ha svolto un ruolo importante nel determinare il successo in termini di vendita delle campagne sui benefici nutrizionali dei piccoli frutti. Anche le previsioni per l’Europa sono in aumento. Il ruolo è determinato dal supporto ai produttori nella conservazione, dalla raccolta al punto di vendita, di referenze che hanno raggiunto un elevato valore/kg, ma che sono altamente deperibili e delicate. Il tutto abbinando all’innovazione tecnica le esigenze del marketing con imballi trasparenti, di piccola grammatura, dalle forme accattivanti e capaci di accogliere etichette colorate che attraggano l’attenzione del consumatore. Ne ha parlato Mauro Stipa, export sales manager fresh produce packaging di Ilip nel convegno “Tech talks: its role in developing consumer demand” al Global Berry Congress, il convegno internazionale sui piccoli frutti di Rotterdam.

Shelf life
“La shelf life dei piccoli frutti ‒ osserva Stipa ‒ è stata migliorata con la sostituzione delle microbolle, sul fondo dei cestini, con materassini che, oltre a proteggere i frutti, assorbono l’umidità e i succhi. Sono inoltre in fase di test, in collaborazione con alcune università italiane, l’azione sulla vita del prodotto di additivi da aggiungere nelle plastiche dell’imballo o nel materassino”. Ilip ha investito risorse acquisendo uno specifico impianto di pulitura del PET che renderà la materia prima riciclata idonea, secondo la normativa europea del food contact, alla realizzazione di imballi al 100% in r-PET. Una differenziazione rispetto a quelli ottenuti con i sistemi di lavaggio tradizionali, che devono essere costituiti dall’80% di plastica riciclata con la presenza di una lamina di plastica vergine nella parte interna (quella che entra in contatto con l’alimento).

Dall’ortofrutta al ready meal
Un’ulteriore valorizzazione merceologica può essere impressa ai piccoli frutti dall’adozione di packaging termosaldabili, già richiesti dalla gdo inglese e in piccola parte del centro-Nord Europa: “Nel flowpack i piccoli frutti sono percepiti come un prodotto da mercato dell’ortofrutta, mentre il termosaldabile conferisce loro la connotazione della porzione, propria dei prodotti ready meal. Inoltre, e non ultimo, riduce gli scarti per il punto di vendita”.

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