Molecola, a Torino nasce la cola regionale

Un’antica ricetta piemontese e soli ingredienti italiani per una bevanda che guarda al km zero (da Gdoweek n. 6)

Un hamburger italiano, assemblato con ingredienti a Km zero, deve essere accompagnato da una cola altrettanto local. È nata così, quasi per gioco, cinque anni fa a Torino, Molecola, la cola realizzata solo con ingredienti italiani partendo da un’antica ricetta piemontese di metà Ottocento. Oggi la bevanda esce dall’ambito locale per lanciarsi nel canale Horeca. E lo fa con una nuova veste, la bottiglia di vetro disegnata da Curve Creative Studio ispirandosi al profilo delle dive anni Cinquanta e realizzata da Verallia.

In contemporanea arriva sul mercato la versione bio & fair trade, a base di ingredienti provenienti da coltivazioni biologiche e dal mercato equo e solidale, come lo zucchero di canna e il guaranà. Oltre che nelle tre hamburgherie gourmet torinesi gestite da Francesco Bianco e Graziano Scaglia, Molecola è presente da tre anni negli scaffali delle principali insegne della gdo in Piemonte, nei punti di vendita Autogrill e da qualche mese a Fico e negli Eataly italiani e stranieri, compresi quelli di New York e Chicago. Proprio Francesco Bianco racconta i dettagli di questa avventura.

Siete riusciti a vendere il ghiaccio agli eschimesi, se lo aspettava?

Più che altro ci speravo. La nostra cola è molto apprezzata negli Stati Uniti, dato che in questo periodo spediamo un container ogni venti giorni e presto saremo anche a Boston e Los Angeles.

Oltre a sfidare l’icona delle bevande ora volete confrontarvi con l’icona delle bottiglie?

Non scherziamo. La nostra bottiglia è stata pensata per esaltare le particolarità del prodotto nel contesto della ristorazione e crediamo che la lavorazione ergonomica e antiscivolo, che richiama la cucitura sartoriale, esalti la user experience, abbinando estetica e funzionalità. Nella parte inferiore è stampato il nome della bevanda in braille per rendere ancora maggiore l’accessibilità del prodotto.

Qual è l’obiettivo di sviluppo che intendete raggiungere con l’introduzione della bottiglia in vetro e l’ingresso nel canale Horeca?

L’anno scorso abbiamo prodotto 3,5 milioni di pezzi, quest’anno puntiamo a raggiungere i cinque milioni.

Con quale peso per i vari formati?

Un terzo lattine da 33 cl, un terzo Pet da mezzo e da un litro e un terzo bottiglia di vetro. Quest’ultima sarà riservata a ristoranti, bar e agli hotel, mentre lattine e bottiglie di plastica resteranno dedicate alla gdo.

Oltre che nei punti di vendita Eataly, in quali mercati esteri siete presenti?

Australia, Corea, Paesi Arabi, Russia, Francia, Svezia e Brasile. Seguiamo la ristorazione italiana nel mondo.

Per presentare la bottiglia in vetro avete scelto un’immagine inusuale per il mondo beverage.

Infatti. L’azzurro vuole richiamare l’italianità: è il colore della maglia della nazionale di calcio. Il busto sartoriale serve per esaltare il concetto di artigianalità, ma non ci sono bollicine, ghiaccio, gocce o schizzi come si vedono di solito nelle immagini delle bevande.

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