Monoporzioni e varietà per i succhi freschi

Un mercato dimensionalmente ancora contenuto che si divide tra il reparto ortofrutta (IV gamma) e il banco frigo del libero servizio (da Gdoweek n. 3)

La tendenza salutistica che sta rivoluzionando le scelte assortimentali della grande distribuzione ha dato nuova spinta anche al settore dei succhi freschi. Nel 2017, secondo i dati Iri, negli Iper, super e Lsp italiani ne sono stati venduti 10,833 milioni di litri (+7,4% sull’anno precedente), per un valore di 47,577 milioni di euro (+20,7%). Variazioni percentuali ancora più brillanti vengono rilevate dal Nielsen che per la categoria succo puro fresco indica un incremento a valore del 25,6% sul 2016, per un fatturato di quasi 40 milioni di euro, e una crescita a volume del 12,3% per un totale di 8,801 milioni di litri venduti. Buone performance anche per il bio con un +13% a volume e +21% a valore.

La penetrazione è il principale driver della crescita, favorita da nuovi lanci di prodotti, ampliamento dell’offerta dei gusti, maggior spazio dedicato a scaffale e lo sviluppo dei formati monoporzione per un consumo pratico in sostituzione del frutto fresco tal quale. A dare dinamismo alla categoria anche l’introduzione nel 2017 degli estratti da parte di due delle principali marche industriali di IV gamma e piatti a base vegetale freschi e pronti (OrtoRomi e La Linea Verde). Stiamo comunque parlando di un mercato dimensionalmente ancora molto contenuto che si divide tra il reparto ortofrutta, come micro segmento dell’offerta di IV gamma, e il banco frigo del libero servizio, in particolare con le spremute e i grandi formati, a completamento dell’offerta del fresco per la prima colazione, vicino a latte e yogurt.

Nel 2017 nel reparto ortofrutta di Coop sono stati venduti circa 3,5 milioni di euro di succhi/estratti/frullati freschi per un totale di oltre 450mila litri (+40% rispetto al 2016 a volume). “Il successo -afferma Claudio Mazzini, responsabile ortofrutta di Coop Italia- è sicuramente dovuto a un innalzamento qualitativo dell’offerta, che si sta concentrando sempre più su una materia prima di partenza assolutamente fresca e su tecnologie produttive nuove, come la pastorizzazione ad alta pressione (Hpp), che consentono nel loro insieme di preservare molto meglio le caratteristiche organolettiche del prodotto, esaltandone bontà e gusto rispetto alla classica pastorizzazione. Non è un caso che su tale mercato si siano introdotti negli ultimi anni nuovi fornitori, che addirittura nel giro di pochissimo tempo hanno internalizzato le produzioni trattate con l’alta pressione, investendo nell’acquisto della macchina”.

I mix freschi di frutta e verdure proposti nei formati da 200-250 ml vengono collocati principalmente nel reparto ortofrutta, dove, data la loro composizione, i consumatori si aspettano di trovarli, mentre restano generalmente posizionate nel banco frigo del libero servizio, nel murale del latte e latticini, le spremute proposte nei tradizionali formati da 750 ml e da 1 litro. Mazzini fa però notare che anche sul fronte delle grammature ci sono dei cambiamenti in atto: se fino a poco tempo fa in ortofrutta si veicolava solo il 200-250 ml, oggi tra le prime 20 referenze vendute in Coop ce ne sono ben 4 da 500 ml, il che testimonia come sempre di più il consumatore si orienti verso il reparto frutta e verdura per tutti i succhi freschissimi.

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