P&G e Unicef insieme per debellare il tetano neonatale

L'annuncio è stato dato nel corso di una conferenza stampa del di giovedì scorso. Da ottobre fino al 31/12/2010 chi compra un prodotto Dash di qualsiasi formato e tipo, farà donare a Procter & Gamble l'importo necessario per
l'acquisto di una dose di vaccino antitetano per proteggere una donna in
età fertile: la ergola è semplice 1 confezione = 1 vaccino.
Accanto a Dash, altri marchi di Procter&Gamble sostengono l'iniziativa: Az, Bolt, Fairy, Infasil, Mastro Lindo, Oral-B, Swiffer, Viakal, che, nell'ambito delle iniziative promozionali legate alla campagna, doneranno una dose di vaccino per ogni confezione acquistata. "Questa nuova iniziativa che vede Dash al fianco di Unicef ha lo scopo di coinvolgere i cuori e le coscienze degli italiani -dice Sami Kahale, presidente e Ad Procter&Gamble-,una sfida che si inserisce nella strategia di sviluppo sostenibile dell'azienda che ci vede impegnati a migliorare le condizioni di vita di almeno 300 milioni di bambini in difficoltà entro il 2012".

Malattia da quarto mondo

Roberto Salvan, direttore generale Unicef Italia, durante il suo interbento ha sostenuto: “Ogni 9 minuti un neonato muore a causa del tetano neonatale. Ancora oggi, sono 170 milioni le donne a rischio di contrarre il tetano, esponendo anche i bambini a questa malattia letale. Dal 2006 Procter&Gamble ci affianca con l'obiettivo comune di eliminare il tetano neonatale entro il 2015 in 40 Paesi”. Secondo i più recenti dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, il tetano neonatale è responsabile della morte di 59.000* neonati ogni anno. Il tetano neonatale è una malattia facilmente prevenibile: per questo motivo anche una sola morte a causa di questa malattia è una tragedia insopportabile.

Intervista a Sami Kahale

per Gdoweek.it abbiamo poi posto alcune domande in esclusiva al presidente P&G.
Perché ha definito il progetto contro il tetano neonatale di livello superiore?
Lo è sia in termini quantitativi per via della scala globale su cui ci muoviamo, con 300 milioni di dosi che gestiremo entro fine anno, ma lo è anche in termini qualitativi per come sono stati definiti in modo preciso i ruoli all'interno del progetto nelle varie entità coinvolte nei 40 paesi in cui si svolge.
A che livello avete calcolato essere il break even?
Non ci muoviamo con una logica di profitto. Sappiamo di avere stanziato una cifra per queste attività e cerchiamo di usarla al meglio come fosse una donazione. Fra l'altro, poiché è possibile generare la donazione di una dose di vaccino anche registrandosi sul sito, è difficile fare un calcolo e comunque non ci interessa stabilire una relazione.
Come pensate di spingere le insegne a valorizzare l'iniziativa?
Alle insegne abbiamo presentato il progetto, esplicitando i nostri obiettivi. Il livello di interesse è stato molto elevato senza dover fare alcuna azione di spinta tanto è vero che alcune doneranno a loro volta una dose.
A prescindere dal progetto che coinvolge tutti i prodotti Dash, come sta andando Dash Ecodosi?
È un business module che sta andando molto bene, con vendite che provengono molto di più dallo scaffale che da attività promozionali.

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