Post Office Milano: bistrot e lounge bar, presto anche multistore

Post Office Milano
Nel cuore di Rogoredo, alle porte di Milano, nasce il bistrot Post Office Milano con il coordinamento dello chef Andrea Sposini

Nel cuore di Rogoredo, quartiere alle porte di Milano, nasce il bistrot Post Office Milano dall’idea dei due proprietari, Fiore Turchiarulo e Christian Battista, titolari del Marilyn Café, storico bar del mezzanino della stazione metropolitana di Rogoredo, sotto il coordinamento dello chef Andrea Sposini.  Il locale, realizzato a pochi passi dalla stazione ferroviaria, è stato creato all’interno di una villa d’epoca, nota anche come l’Alberghetto, sede dell’ultima stazione postale di Milano. Ed è in omaggio al passato dell’edificio storico che è stato scelto il nome Post Office Milano. Al suo interno si trovano il bistrot, il lounge bar con musica dal vivo, dj set e spettacoli  che animano gli spazi interni e i dehors, sotto la direzione artistica di Andrea K. Sarà invece realizzato la prossima primavera un multistore per marchi selezionati e servizi utili insieme a una serra che ospiterà mostre ed eventi culturali.

L’offerta, caratterizzata da linee di produzione che privilegiano le più avanzate tecniche di post office milanosalubrità, ricade su vini regionali a rotazione mensile, aceti biodinamici, paste di grani pregiati e risi del territorio, olii extravergini spremuti a freddo, affettati italiani scelti e pani speciali a lievitazione naturale, tutto a basso livello di salinità aggiunto. “La ricerca dei migliori prodotti disponibili sul mercato rispettando la stagionalità serve a garantire piatti genuini e gustosi, equilibrando benessere, salute, sostenibilità e tendenza” spiega Sposini.

L’intera progettazione di Post Office Milano è stata curata da Alessandro Bombaci, in un dialogo costante tra storia urbanistica e presente futuribile. “Ho puntato su una rielaborazione delle forme, dei materiali e dei colori della stazione ferroviaria, interpretando la forte connessione con il contesto di fronte - spiega Bombaci - Un tema ricorrente è il triangolo, che parte dalle travi di copertura della stazione e prosegue nelle geometrie del rivestimento esterno in alluminio del bistrot, che abbraccia l’edificio come un rampicante digitale e tecnologico, per poi ritrovarlo anche all’interno nelle forme del soffitto e del bancone tridimensionale. L’idea era di non chiuderci dentro escludendo il quartiere, ma al contrario di aprirci al territorio”.

post office milanoQuesto abbraccio virtuale è stato possibile grazie alla scelta di un materiale rivoluzionario, prodotto dalla start up milanese Wood-Skin di Giulio Masotti, entrata in partnership nel progetto Post Office Milano affidato al project manager Niccolò Vigotti. Questa tecnologia di fabbricazione digitale permette di trasformare materiali piani, in lastra, in malleabili “membrane”, ricavandone superfici tridimensionali elastiche come fossero un macrotessuto e uniche nelle forme a livello estetico-funzionale.

I lavori di realizzazione di Post Office Milano sono stati affidati a Spazio Futuro Group, sotto la guida del responsabile commerciale food and beverage Andrea Guzzetti. Gli spazi verdi sono stati curati dal flower designer Antonio Scaburri, che cerca nella contaminazione il giusto equilibrio armonico tra elementi tradizionalmente diversi.

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