Salumi, l’export non conosce crisi

L'export italiano di salumi ha superato brillantemente la prova della crisi economica globale. Secondo i dati dell'Istituto Nazionale di Statistica, rielaborati da Assica (Associazione Industriali delle Carni), nel 2009 sono state inviate all'estero oltre 110.000 tonnellate di prodotti della nostra salumeria (+3,6%) per un fatturato di circa 860 milioni di euro (+3,3%). Un risultato importante, se si considera che nello stesso anno il commercio mondiale ha fatto registrare una netta flessione (-12%), così come le esportazioni italiane (-21,4%).

Il boom della mortadella
La mortadella è stata la vera protagonista dell'export 2009: le sue esportazioni hanno superato la cifra record di 23.440 tonnellate, registrando un incremento a due cifre (+11,3%) per un valore di circa 81 milioni di euro (+8,3%). Il prodotto si è contraddistinto per la capacità di penetrazione nei nuovi mercati, evidenziando un incremento degli scambi con i paesi extra Ue del +24,1% in quantità, a fronte di un aumento di quelli con i partner comunitari comunque molto buono (+6,5% in quantità). Fra questi ultimi, in particolare, spiccano le performance a volume di Regno Unito (+154,3%), Slovenia (+55,2%), Belgio (+8,8%) e Germania (+6,6%), mentre hanno mostrato ancora qualche difficoltà mercati come Francia (-3,7%) e Spagna (-8,9%). Fra i paesi non comunitari notevoli i risultati dell'export italiano verso la Croazia (+49,8% a quantità) e la Bosnia Erzegovina (+59,9%) la cui domanda ha addirittura superato quella degli Usa (-5,8%). La mortadella avanza anche in Giappone (+4%) e a Hong Kong (+173,4%).
Bresaola e prosciutti crudi
Nel 2009 sono tornate a mostrare una robusta crescita, dopo un difficile 2008, le esportazioni di bresaola, che hanno messo a segno +12,3% in quantità (per oltre 2.200 tonnellate) e un +12,3% in valore (oltre 37 milioni di euro). È tornata a salire, in particolare, la domanda dei partner comunitari (+24,1% in quantità e +16,9% in valore) grazie al successo riscontrato nei mercati di Germania (+52,4 a quantità), Francia (+18,7) e Regno Unito (+5,1%). I prosciutti crudi (la cui voce doganale comprende speck, coppe e culatelli), hanno superato 48.850 tonnellate (+2,1%) per un valore di 452 milioni di euro (+2,7%). Il prodotto principe della salumeria italiana si è affermato in particolare sul mercato comunitario grazie agli ottimi risultati messi a segno sulle piazze di Germania(+4,9%), Austria (+10,7%), Belgio (+8,1%) e Regno Unito (+9,9%). Oltre i confini Ue, invece, nonostante i progressi mostrati dagli invii verso Croazia (+6,8%) e Svizzera (+6,6%), la performance è risultata negativa a causa di un generale rallentamento della domanda e dell'atteso calo delle spedizioni verso gli Usa (-9,1%).

In lieve aumento i salumi
Gli invii di salami verso l'estero hanno registrato un lieve aumento e si sono attestati sulle 19.800 tonnellate (+0,4%), per un valore di oltre 183 milioni di euro (+1,7%). Fra i principali mercati di destinazione, nonostante la contrazione registrata dalla Germania, hanno mostrato buoni risultati tutti i nostri principali partner comunitari: Regno Unito (+1,9%), Francia (+1,6%) e soprattutto Austria (+19,1%) e Belgio (+15,5%). Discreto anche il trend delle esportazioni di prosciutto cotto. Nel complesso del 2009 le spedizioni di questo prodotto hanno superato le 9.760 tonnellate (+2,6%) per un valore di circa 66 milioni di euro (+3,2%). Molto buona, infine, la performance della pancetta stagionata, le cui spedizioni hanno superato le 2.880 tonnellate (+6,1%) e sfiorato i 20 milioni di euro (+1,3%).

Il commento di Assica
«L'export è per Assica un obiettivo primario e i numeri positivi del 2009 sono il risultato di una strategia associativa volta ad affermare la nostra salumeria nel mondo- ha affermato il presidente di Assica, Francesco Pizzagalli - Abbiamo recentemente ottenuto ampliamenti di gamma che rendono esportabili la quasi totalità dei nostri salumi in Canada e in Sud Africa. Sono in corso anche negoziazioni con l'India, la Thailandia e Taiwan».

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