Secondo Legacoop nella prima metà 2012 le cooperative agroalimentari vanno discretamente

L'indagine è stata effettuata sottoponendo al campione, rilevante dal punto di vista del fatturato espresso (53% circa del totale realizzato dalla cooperazione agroalimentare associata di Legacoop), una scheda conoscitiva con la quale sono state richieste informazioni sul fatturato, sull'export realizzato, sui margini operativi ottenuti, sulle previsioni di chiusura dell'esercizio 2012 e sulle aspettative future.

Risultanze positive per enologico e zootecnico
Sul fatturato totale si registra una situazione nel complesso positiva con il 61% delle
cooperative del campione che dichiara un andamento in crescita nel primo semestre 2012 rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, il 13% dichiara stabilità e il 26% evidenzia un calo.
Analizzando i diversi comparti si rileva un generalizzato e deciso
andamento positivo per il vitivinicolo e lo zootecnico, con il 100%
delle risposte “in crescita”. Situazione buona anche nell'oleario,
nell'ortofrutticolo e nei servizi, in cui più del 60% delle intervistate
rileva una variazione positiva del valore. Negli altri comparti
esaminati si registra una situazione di equilibrio tra le tre risposte
possibili; un po' meno positivo lo stato del settore conduzione e
forestale in cui solo il 17% delle cooperative dichiara un aumento del
fatturato, a fronte di un 50% che evidenzia un calo. 

Export
Premesso che la quota di fatturato all'export rappresenta mediamente il
14% del fatturato del campione, con forti oscillazioni in funzione del
comparto di appartenenza, anche per questo dato l'andamento rilevato è
stato complessivamente positivo con solo il 10% delle risposte che
evidenziano una riduzione del commercio verso l'estero. La situazione
risulta particolarmente migliorata per il comparto del vino e per quello
dell'ortofrutta e si riconfermano gli andamenti positivi nel comparto
zootecnico.
Da sottolineare, positivamente, la presenza di imprese che, per la prima
volta, si sono affacciate sui mercati esteri.

Margini operativi
Se i risultati semestrali di fatturato ed export
appaiono complessivamente positivi, non altrettanto si può dire per
quanto riguarda i margini operativi. Infatti, il 42% delle cooperative
coinvolte nell'indagine dichiara margini in calo, il 34% stabili e solo
il 24% in crescita; le risposte fornite risultano anche in forte peggioramento rispetto ad analoga domanda posta rispetto ai pre-consuntivi 2011.
I comparti nei quali la condizione di marginalità negativa è
maggiormente sentita sono quelli lattiero caseario, conduzione e forestale e zootecnico. È opportuno notare, inoltre, che anche negli altri comparti le risposte di margini operativi “in crescita” non superano il 33% del totale settoriale.

Note sul campione
Il campione analizzato, pur non avendo dal punto di vista scientifico caratteristiche tali da potersi definire effettivamente rappresentativo dell'universo delle cooperative associate, costituisce sicuramente uno spaccato rappresentativo, sia in considerazione della ), sia in considerazione dell'ampia rappresentatività dei principali comparti che ne fanno parte (Vitivinicolo, oleario, ortofrutticolo, servizi, forestale e conduzione, zootecnico, lattiero caseario, florovivaistico, ed altri quali ad es. apistico e tabacco).

Previsioni di chiusura 2012
Lo scenario che risulta dalle risposte fornite lascerebbe ben sperare. Infatti, il 63% del campione prevede una chiusura in utile, il 18% in pareggio e il 19% in perdita.
Per quanto riguarda i singoli comparti , in quello zootecnico il 75% delle cooperative intervistate ritiene di chiudere in negativo.
Possibili perdite sono previste, in misura minore, anche in quello lattiero caseario, dei servizi e altri (ciascuno il 33% delle risposte), conduzione e forestale (17%).

Secondo semestre peggiore delle previsioni
La situazione tuttavia potrebbe essere fortemente modificata dagli effetti negativi dei primi mesi del 2° semestre che, in alcuni settori (zootecnico in testa) potrebbero sensibilmente peggiorare gli esiti a fine anno.
E infatti le aspettative per il 2° semestre 2012 si registra un leggero peggioramento delle sensazioni degli operatori rispetto alla stessa domanda fatta nei pre-consuntivi 2011. Benché la percentuale di chi si aspetta una ripresa sia passata dal 22% al 24%, sono aumentate anche le risposte di “criticità” (dal 20% al 33%) a scapito della previsione di stabilità, che costituisce il 45% delle risposte ricevute.
Il settore più “fiducioso” risulta quello ortofrutticolo, nonostante le diverse problematiche che lo permeano, seguito da quello oleario (75% risposte positive), servizi e conduzione/forestale (17% che si aspettano un miglioramento).
Sulle prospettive future, pur non ipotizzando un 2012 particolarmente negativo e con previsione di risultati a fine anno positivi nella maggioranza dei casi analizzati, è emersa una forte e crescente preoccupazione per le prospettive di breve periodo rispetto ad un perdurare della crisi che non lascia intravedere segnali di ripresa.

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