Sempre più strategico il marketing via e-mail

Diffuso ed efficace. Si tratta dell'e-mail marketing, uno strumento di comunicazione pubblicitaria che prende sempre più piede. L'80% dei navigatori internet italiani è infatti iscritto ad almeno 3 diverse mailing list, il 55% degli utenti riceve le mailing list sulla propria casella di posta principale e oltre l'85% attiva le immagini contenute nelle newsletter, o immediatamente (44%) o in un secondo tempo (41%).
Questi sono i dati emersi dalla ricerca (scaricabile al link in fondo al testo) recentemente realizzata da Human Highway per ContactLab business unit di Tomato Interactive specializzata in servizi e soluzioni di e-mail e digital marketing.
Il campione oggetto dell'indagine è fortemente “internettiano”, rappresentativo di 19,1 milioni di italiani di almeno 15 anni di età che si connettono alla rete almeno una volta alla settimana, indipendentemente dal dispositivo utilizzato. Quello considerato dalla ricerca è dunque un segmento di popolazione estremamente dinamico: il 58% composto da uomini e il 42% da donne, è molto giovane (il 75% ha meno di 45 anni), urbano (il 36% abita in città superiori ai 100.000 abitanti) e istruito (l'83% ha diploma o laurea). Il 73% si connette al web tutti i giorni: l'82% usa il computer fisso, il 58% il portatile e il 14% il telefonino. Mediamente ogni giorno gli uomini ricevono 17 e-mail, le donne 19. Di queste e-mail, molte sono newsletter. Solo un'esigua minoranza, appena il 5% del popolo internet, non è iscritta a nessuna mailing list perché non ne sente la necessità (29%) o è infastidito nel riceverle (31%).
A testimoniare l'importanza del mezzo elettronico arrivano altri dati: il 45% vorrebbe essere contattato via e-mail (solo il 39% via cellulare) dal proprio gestore di telefonia cellulare per avere informazioni importanti. Addirittura, se a dover comunicare una cosa importante è la propria banca, l'e-mail vince sulla lettera.
Uno sguardo agli argomenti delle e-mail ricevute dagli utenti dice che vi sono cinque categorie che prevalgono sulle altre, con percentuali fra il 44 e il 47%: viaggi/turismo, telefonia, informazione, e-commerce, community online. In questo contesto colpisce un dato: se l'atteggiamento prevalente di fronte alle e-mail non desiderate è cancellarle senza nemmeno aprirle, più “rispettoso” è l'atteggiamento di fronte alla newsletter che non si vuole più ricevere: si clicca su “unsubscribe” e si chiede la cancellazione.

La ricerca completa realizzata per ContactLab è liberamente scaricabile al seguente indirizzo:

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome