Surgelati: nel 2017 tornano a crescere i consumi

Torna a crescere il settore dei prodotti surgelati che, da gennaio ad agosto di quest’anno, ha registrato nel solo canale Retail (unici dati al momento disponibili sul 2017), un incremento dei consumi superiore anche alla crescita del settore alimentare, con un positivo +2,9%, dopo un 2016 sostanzialmente “flat” (+0,1%). Nel dettaglio, sono state circa 328.149 le tonnellate di alimenti surgelati acquistate nei primi 8 mesi dell’anno, con picchi tra i  vegetali (+4,1%), l’ittico (+4,4%), le pizze e gli snack (+4,5%). Sono questi in sintesi i principali dati del Rapporto sui Consumi dei prodotti surgelati, realizzato dall’ IIAS - l’Istituto Italiano Alimenti Surgelati - che ha fatto il punto sull’andamento del comparto in Italia nel 2016 e nei primi 8 mesi del 2017.

“Già nel 2016 il settore dei surgelati aveva segnato un andamento migliore rispetto a quello dell’alimentare in generale, che si era fermato a un -0,5%. Nei primi mesi di quest’anno le cose stanno andando ancora meglio e la tenuta positiva del comparto - afferma Vittorio Gagliardi, presidente dell’IIAS - che è stata costante anche durante i precedenti anni di profonda crisi economica, ha fatto di questi prodotti non più degli alimenti ‘emergenziali’, ma dei veri coprotagonisti della dieta degli italiani. Questo, sicuramente, grazie alla capacità di innovare tipica di questo settore, che ogni anno – in media – fa contare un 30% in più di nuovi prodotti sul mercato. Ma anche grazie alla qualità organolettica dei prodotti, alla disponibilità in ogni stagione, alla velocità di preparazione, alla valenze nutrizionali, a una etichettatura precisa e trasparente, nonché a una lunga durata nel freezer di casa: plus che ne fanno prodotti ideali per la dieta di tutti i giorni”.

Nel 2016, il consumo pro-capite di prodotti surgelati in Italia è stato pari a 13,69 kg (contro i 13,55 del 2015, +1%). “L’interesse dei consumatori verso i prodotti surgelati - continua Gagliardi - è aumentato proporzionalmente al miglioramento della loro qualità. La scarsa manipolazione dei prodotti e la conservazione naturale, ottenuta soltanto attraverso il freddo, hanno permesso alle aziende del comparto di caratterizzarsi quali convincenti interpreti della cultura alimentare italiana, in grado di coniugare, nelle preparazioni, correttezza nutrizionale e riconoscibilità degli ingredienti. La capacità delle aziende di rispondere alle nuove esigenze di consumo ha fatto il resto”.

Andando nel dettaglio, si scopre che il segmento dei vegetali resta uno tra i più amati dai consumatori: nel 2016 ne sono state consumate complessivamente, tra retail e food service, 395.500 tonnellate (+0,6% vs. 2015). Non da meno risultano le performance del settore ittico: 108.000 le tonnellate consumate in totale nel 2016 e ben 61.958 quelle acquistate da gennaio ad agosto 2017 nel solo Retail, con una crescita del +4,4%. Anche pizze e snack mostrano segnali molto positivi, confermandosi una vera alternativa al pasto principale. Circa 89.600 sono state le tonnellate consumate, tra retail e food service, nel 2016 (+4,2% rispetto al 2015), in crescita anche in questo 2017 (+4,6% nel solo retail).
Menzione speciale va al settore dei piatti ricettati che, dopo anni di continua decrescita, si è finalmente stabilizzato, iniziando ad avanzare cautamente.

I dati positivi di consumo del 2016 sono stati ampiamente confermati nei primi 8 mesi del 2017, per un totale di quasi 330 mila tonnellate consumate, nel solo canale Retail (unici dati al momento disponibili). In questo contesto, merita una menzione speciale la crescita delle vendite a domicilio, che nel comparto alimentare in generale hanno chiuso il 2016 con un +3,3%. Nel settore dei surgelati, in particolare, il mercato del porta a porta ha segnato una crescita su base annua di circa l'1,5%.

In controtendenza, invece, il settore delle patate (fritte ed elaborate, che rappresentano il 17% del totale dei surgelati), che registra una decrescita del -1,2% rispetto all’anno precedente, così come i prodotti a base di carne (-6% circa per la carne rossa e -6,5%per quella bianca) e le paste semilavorate (-22,2% nei primi 8 mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016).

“I prodotti surgelati sono stati premiati, sicuramente, per la capacità di innovare, ma anche perché i nuovi trend alimentari emersi – spiega Gagliardi – portano verso quei segmenti merceologici in cui questi alimenti sono molto forti, potendo far leva pure sul binomio qualità/facilità e rapidità di consumo”. Di fatto, gli italiani vedono ormai nei surgelati la risposta migliore alle loro domande di innovazione, sicurezza, varietà, lotta allo spreco e risparmio di tempo, avendo ampiamente sfatato i falsi miti intorno a questi alimenti, un tempo considerati non propriamente economici e meno nutrienti rispetto ai freschi.

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