Sventato in Italia un grande giro di falsi crudi DOP

Dopo una lunga indagine che ha visto in azione cinque nuclei operativi dei Nas in collaborazione con gli ispettori dei due Consorzi, sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Vicenza sei persone tra titolari e rappresentanti di due aziende venete attive nel settore della lavorazione e del commercio di salumi.
Nel corso dell'operazione, cominciata lo scorso ottobre in Puglia ed estesa poi in Campania, Emilia Romagna, Sicilia e Veneto, sono stati sequestrate oltre un migliaio di cosce sulle quali erano stati apposti i falsi marchi.

I falsificatori, operanti in almeno tre impianti situati in provincia di Padova e di Vicenza, procedevano con l'apposizione dei marchi su prosciutti in parte di provenienza estera e in parte distolti dal circuito delle Dop, ma usciti dallo stabilimento del produttore non marchiati in quanto non aventi i requisiti. Questi ultimi, sapientemente mescolati a prosciutti Dop autentici (un falso ogni tre), venivano poi rivenduti a prezzo pieno a dettaglianti e titolari di pizzerie e ristoranti del Centro e del Sud Italia.

L'indagine ha anche permesso di identificare i due produttori delle false matrici che operavano all'interno di una piccola officina artigianale in provincia di Ferrara, nonché il sequestro di 5 matrici (3 del Parma, 1 del San Daniele) già finite e già in uso, e 5 matrici San Daniele ancora in fase di costruzione.
“Normalmente in Italia intercettiamo un paio di casi di contraffazione l'anno, che però riguardano numeri decisamente inferiori -commenta Federico De Simoni, responsabile dell'ufficio legale del Consorzio di Parma- Qui invece si tratta di un'operazione del tutto straordinaria, sia per dimensioni sia per estensione geografica. L'unica consolazione è che abbiamo accertato che i dettaglianti non erano conniventi, ma sono stati a loro volta raggirati. Infatti hanno acquistato il prodotto a prezzo di Dop”.

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