Tetra Pak certifica la sostenibilità dei suoi brik

Da sempre sensibile alle tematiche ambientali, Tetra Pak Italia non poteva trascurare la Carbon Footprint, ovvero il calcolo dell'impatto in termini di emissioni di gas ad effetto serra. Questa la finalità dello studio che l'azienda ha commissionato al Consorzio di Ricerca Applicata dell'Università di Padova, che ha calcolato l'impatto sul clima di due dei suoi più diffusi contenitori per alimenti: Tetra Brik da 200 ml e Tetra Brik Aseptic Square da 1 litro.

L'analisi, condotta secondo una metodologia rigorosa certificata da Csqa, ha preso in esame l'intero ciclo di vita delle confezioni, non soltanto la produzione. A partire dalla materia prima -in larga parte cellulosa proveniente dalle foreste scandinave tutelate, quindi rinnovabile- al marketing, al riempimento al fine vita, tutto il percorso dei due contenitori è stato quantificato.

I risultati, presentati alla fiera Ecomondo di Rimini, hanno evidenziato che le emissioni di CO2 per il Tetra Brik 200 ml sono pari a 23,02 grammi, mentre quelle per il Tetra Brik da 1 litro arrivano a 104,43 grammi. Per dare un termine di paragone, l'impatto in termini di gas serra del Tetra Brik di maggiori dimensioni è risultato pari allo 0,14% dell'impatto medio di una lampadina a basso consumo.

Dati che confermerebbero quanto già emerso da precedenti studi di comparazione LCA (Life Cycle Assessment) con altri contenitori per alimenti, che hanno evidenziato come l'impatto ambientale dei cartoni Tetra Pak sia inferiore rispetto ad altre tipologie di imballaggio.

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