Violazione della privacy, Coop Lombardia reagisce

Coop Lombardia ha reagito con un’immediata smentita alle accuse contenute in un’inchiesta condotta dal quotidiano Libero e a firma di Gianluigi Nuzzi. Nell’articolo oggetto di polemica  si sostiene tra l'altro: “In diverse Coop in Lombardia sono state piazzate telecamere nascoste e sistemi di registrazioni audio per spiare i movimenti, le parole, i segreti, la vita privata di decine e decine di dipendenti. Occhi nascosti, piazzati negli uffici, nei box office, nei punti vendita, persino ai piani nobili della direzione centrale di Coop Lombardia.” Le attività sarebbero state avviate in una prima fase nel 2004 e poi riprese nel 2007.

La reazione
In un annuncio a pagamento comparso oggi sui principali quotidiani nazionali Coop Lombardia esclude “di aver mai commissionato attività quali quelle descritte dal quotidiano Libero”. La Coop sta predisponendo i necessari accertamenti per sincerarsi che non vi siano stati comportamenti illeciti o addirittura rilevanti sotto il profilo penale da parte di terzi e delle risultanze verrà data immediata informazione all’autorità giudiziaria. Coop Lombardia ha annunciato di aver conferito ai propri legali il mandato di tutelare nella maniera più opportuna l’immagine aziendale. Immediata chiarezza sulla vicenda è stata chiesta anche dai sindacati dei lavoratori.

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