Viviana, progetto di rilancio dell’uva da tavola italiana

di Jessika Pini

Farsi riconoscere in maniera chiara dai consumatori, per dare valore alla produzione italiana di uva da tavola. Per farlo 351 produttori delle regioni più vocate (Puglia, Sicilia e Basilicata), appartenenti a 12 Organizzazioni produttori dell’Unione Italia Ortofrutta si sono aggregati sotto il marchio “Viviana. L’uva italiana”. Venderanno con questo brand a partire da questa campagna di fine di giugno. La produzione ammonta complessivamente a 120 mila tonnellate di uva, per un valore stimato di 119 milioni di euro.

Presentazione
Viviana sarà distribuita in varie catene della gdo. La vendita verrà gestita autonomamente dalle singole Op che si sono però coordinate per un’uniformità del prezzo e del packaging. L’uva verrà presentata in cassette di varie dimensioni (da 1 a 5 kg) con all’interno un folder in cui sono indicati il calendario di raccolta, le caratteristiche nutrizionali e informazioni sul progetto Viviana. A ciascun grappolo sarà, inoltre, appeso un ciondolo con il marchio, da un lato, e dall’altro una frase emozionale per guidare a un ottimale consumo dell’uva da tavola. A titolo di esempio: “L’uva è buona in ogni momento della giornata, ma per sfruttare al meglio le sue virtù terapeutiche, va mangiata al mattino, a digiuno”.

Posizionamento di prezzo
Viviana si posiziona in una fascia di prezzo medio-alta per il valore aggiunto che le informazioni sulla sua filiera produttiva 100% italiana le conferiscono. Le Op coinvolte (A.Bio.Med, Agricola Hortoitalia, Agritalia, Apoc Salerno, Assofruit Italia) hanno già rapporti con la grande distribuzione e sono in grado di fornire un approvvigionamento costante sia dal punto di vista temporale che della qualità. Ma mettendo a sistema queste caratteristiche si amplia il calendario dell’offerta sotto un unico marchio e le partnership tra produzione e distribuzione si possono rafforzare.

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