Coop Alleanza 3.0: un preludio per altre fusioni?

Al centro Paolo Cattabiani (sin.) e Turrini. Subito a destra Pedroni, pres. di Coop Italia e alle sue spalle Zucchelli, pres. Coop Estense. Il primo da sinistra è Lusetti, presidente Legacoop e primo da destra Stefano Bassi, pres. Ancc-Coop
Coop Alleanza nasce dalla fusione di tre grandi società cooperative (Estense, Adriatica e Consumatori Nord Est) e si presenta sul mercato distributivo con la massa critica (giro d'affari) di concorrenti della Gd nazionale come Carrefour e Auchan-Sma.

Il nuovo polo cooperativo nato dalla fusione di Coop Adriatica, Coop Estense e Coop Consumatori Nord Est si chiamerà Coop Alleanza 3.0, come già anticipato da Gdoweek in luglio, e per giro d'affari sarà non solo la prima cooperativa di consumo italiana, ma anche la seconda impresa distributiva italiana con quasi 5 miliardi di giro d'affari alle casse. Adriano Turrini (Coop Adriatica), Paolo Cattabiani (Consumatori Nord Est) e Mario Zucchelli (Coop Estense) non hanno, forse per modestia, forse per programmatico understatement, insistito più di tanto su quest'ultimo concetto, limitandosi a sottolineare la grandezza di Coop Alleanza come cooperativa di consumatori. Ma i dati (Mediobanca) non danno adito a equivoci: Coop Alleanza 3.0 assume una posizione fortemente competitiva, in termini di massa critica, rispetto ai concorrenti Carrefour (fatturato 2013: 4.763,3 milioni di euro) e Auchan-Sma (4.869,2 milioni di euro) con Esselunga che svetta a quota 6.788,6 milioni. Gruppo Pam e Finiper non arrivano a 2,5 miliardi di euro di giro d’affari.

Coop Alleanza 3.0 è anche il primo socio di Unipol e IGD, due colossi, l’uno nel campo assicurativo, l’altro nell’immobiliare commerciale. La governance sarà affidata a tre amministratori delegati con deleghe a finanza e sviluppo (Paolo Cattabiani), servizi centrali e politiche sociali (Adriano Turrini) e gestione caratteristica (Massimo Ferrari). Turrini sarà anche Presidente della nuova società

Al centro Paolo Cattabiani (sin.) e Turrini. Subito a destra Pedroni, pres. di Coop Italia e alle sue spalle Zucchelli, pres. Coop Estense. Il primo da sinistra è Lusetti, presidente Legacoop e primo da destra Stefano Bassi, pres. Ancc-Coop

Al centro Paolo Cattabiani (sin.) e Adriano Turrini, amm.delegati di Coop Alleanza 3.0. A sinistra di Turrini, in evidenza Marco Pedroni, pres. Coop Italia
Il primo da sinistra è Mauro Lusetti, presidente Legacoop e il primo da destra Stefano Bassi, pres. Ancc-Coop

Altre fusioni in vista?

Come leggere questa fusione? Le interpretazioni sono tante: la più accreditata e sensata è quella secondo la quale Coop Alleanza 3.0 catalizza (o vorrebbe catalizzare) un processo di fusione all'interno del mondo Coop già in via di sviluppo, ma non ancora del tutto completato nelle sue fasi preliminari e programmatiche. Insomma, non tutto il mondo Coop potrebbe seguire a breve questa strada:  è l’opinione, per esempio, di Stefano Bassi, presidente di Ancc-Coop, che risponde sulla possibilità di un’analoga fusione sul versante tirrenico (Unicoop Firenze e Coop Tirreno). Anche Guido Galardi, presidente di Coop Lombardia, getta un po’ di acqua sul fuoco delle ipotesi arrischiate dicendo che, per ora, Lombardia, Liguria e Piemonte hanno costituito un’unica centrale acquisti, ma è ancora presto parlare di fusione.

Copertura: 12 regioni con 420 punti di vendita

La nuova megacooperativa nata dalla fusione delle 3 coop presidierà tutta la dorsale adriatica dal Friuli alla Puglia, con società controllate in Trentino (Trento, Rovereto), Lazio (Roma), Campania (Afragola), Sicilia (Palermo, Messina, Catania, Ragusa), per un totale di 12 regioni. Si avvarrà senza dubbio un potere di acquisto più forte nelle fasi di contrattazione e rinnovo contratti con l’industria, che dal prossimo anno troverà, in seno a Coop Italia, un nuovo soggetto economico unico, con un peso, in termini di fatturato alle casse, paragonabile a Carrefour e Auchan e non lontanissimo da Esselunga.

 

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