Despar Nordest recupera e dona cibo per 4 milioni di euro

Despar Nordest
Despar Nordest ha collaborato con Last Minute Market e Banco Alimentare coinvolgendo la rete di 219 supermercati nel progetto per il recupero alimentare

Aspiag Service, la concessionaria Despar Nordest, grazie alla collaborazione con Last Minute Market e Banco Alimentare, e con il coinvolgimento della rete di supermercati aderenti al progetto per il recupero alimentare, nel 2015 ha recuperato e rimesso in circolo merce per un valore totale di 4.173.287,13 di euro.
L’azienda ha, infatti, abbinato 219 proprie filiali a insegna Despar, Eurospar e Interspar in Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige ad almeno un’associazione di riferimento che, con cadenza regolare, ritira e ridistribuisce tutta la merce perfettamente commestibile ritirata dagli scaffali perché, per diverse ragioni, non può più essere venduta.

“La lotta allo spreco alimentare è parte integrante della nostra responsabilità sociale d’impresa: i nostri primi progetti di recupero delle eccedenze alimentari risalgono al 2003”, racconta Paul Klotz, amministratore delegato di Despar Nordest. L’impegno dell’insegna distributiva si è sviluppato anche sul fronte dell’educazione alimentare, con il progetto didattico Le Buone Abitudini, che in dieci anni ha coinvolto oltre 1.500 insegnanti e 40.000 bambini. “Promuovere l’educazione alimentare – prosegue Klotz - è una battaglia centrale per favorire una svolta culturale sui temi dell’alimentazione e della salute, restituendo il giusto valore al cibo”.

Situazione critica in Italia. Secondo quanto sottolinea l’azienda, i numeri dello spreco alimentare nel mondo dipingono una situazione critica: si stima che sia perso, convertito o sprecato circa il 50% del cibo prodotto, con notevoli variazioni da Paese a Paese e di stagione in stagione. Nella sola Italia, ogni anno, lungo l’intera catena alimentare si formano oltre 20 milioni di tonnellate di rifiuti, con inevitabili ripercussioni non soltanto economiche ma anche ambientali e sociali. Buona parte del cibo diventa rifiuto proprio nelle nostre case: il valore stimato dello spreco domestico è di circa 8 miliardi l’anno.

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