Starbucks conferma: “Sbarcheremo a Milano nel 2017”

La catena arriverà in Italia con “umiltà, rispetto e store curati nel dettaglio”, come spiega il presidente Howard Schultz. In ballo anche Venezia e Verona. Partnership con Percassi.

Dopo un lungo susseguirsi di parole e rumors la notizia è ufficiale: Starbucks arriverà in Italia, partendo con la prima apertura a Milano nel 2017 in partnership con Percassi. Tra le località in ballo ci sarebbero poi anche Venezia e Verona, per un percorso che parte sensatamente da grandi città caratterizzate da importanti flussi turistici.

Si tratta in assoluto del “progetto di punta per il gruppo”, che lo vede pronto ad investire milioni di dollari nel nostro Paese, come conferma direttamente il presidente della catena statunitense Howard Schultz, che parla dell’impresa come di un sogno di lunga data finalmente in via di realizzazione: “Proveremo con molta umiltà a condividere tutto quello che abbiamo fatto e imparato sino ad oggi, mettendolo nel nostro debutto retail in Italia. Il nostro primo store sarà concepito con estrema attenzione ad ogni dettaglio e grande rispetto di quella che è la cultura italiana. La mia speranza è di essere motivo di orgoglio per i nostri soci, che ogni volta che entreranno nei nostri negozi potranno dire: ‘Ce l’abbiamo fatta’”.

starbucksSi tratta di “una sfida unica”, come sottolinea Antonio Percassi, presidente della relativa company: “Confidiamo nel fatto che gli italiani siano pronti a vivere la Starbucks experience, come già accaduto in molti altri mercati”.

Per vincere c’è da aspettarsi che la catena punti sul suo caratteristico servizio efficiente calato in ambiente digital e tech, dalla connessione wifi gratutita a sistemi di rewarding e di loyalty smart. Negli Usa, ad esempio, Starbucks ha testato anche il nuovo servizio Mobile Order & Pay, per consentire ai clienti di ordinare e pagare in anticipo tramite l’applicazione e ritirare poi i prodotti ad un orario approssimativo, saltando così la coda.

L’Italia, insomma, come obiettivo-Everest primario per il gruppo, ma anche come veicolo di marketing dal potenziale globale per il brand. In caso di successo, ovviamente.

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