L'abbigliamento perde quasi il 40% nel gennaio 2022 rispetto allo stesso mese 2020 (-24,1% negli ultimi 12 mesi). Il retail non food migliora, però, nell'ultimo del 5,3%

I consumi di abbigliamento-accessori si restringono sempre più: nel mese di gennaio 2022 rispetto a gennaio 2020 lasciano sul terreno quasi 40% punti percentuali (-38,5%) senza il sollievo dei saldi che -per anticipare il commento di Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese, non hanno inciso sulla traiettoria discendente. È uno dei principali dati dell’Osservatorio permanente Confimprese-EY che analizza l’andamento dei consumi di mercato di gennaio 2022 su gennaio 2020 nei settori abbigliamento e accessori, food&beverage (ristorazione servita, quick service e bar) e non food (retail cosmetica, arredamento, servizi, cultura).

Continua il recupero del retail non food, che chiude gennaio 2022 a +5,3% su gennaio 2020. Si tratta di un comparto che, complice la pandemia, ha costretto la maggior parte degli italiani a passare maggiore tempo in casa e a un utilizzo più frequente dei canali digitali per gli acquisti. Tutti i canali di vendita dell'Osservatorio sono sul toboga della decrescita a manetta: centri commerciali -33%, high street -30,9%, va un po' meglio, pur nel trend negativo, la prossimità con -12,9%.

Dunque, gennaio 2022 su gennaio 2020: nuovo stop e rinculo dei consumi (totali) a -25,1% rispetto a due anni fa; e il dato sui 12 mesi non è meno sconfortante: -19,9%.  Nel confronto con il 2021/2020, anni interi, allora l'atmosfera è di gran lunga più positiva: +31,5%.

Mario Maiocchi amministratore delegato Leader Price Italia
Mario Maiocchi

"Gennaio segna una battuta di arresto verso il periodo pre-pandemia –conferma Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese. Il mese chiude a -25,1% e mostra la debolezza della ripresa, circoscritta all’ultimo trimestre 2021. Nel mese di gennaio è avvenuto un cambio di passo a causa dei fattori congiunturali che impattano sulle decisioni di acquisto delle famiglie e sui conti delle imprese. A incidere maggiormente sull’andamento dei consumi è il settore abbigliamento/accessori, che ha imboccato un trend preoccupante. I saldi, partiti male, non hanno fatto recuperare il terreno perso. Recrudescenza della pandemia, inflazione e caro energia impattano negativamente sulla stabilità dell’economia e gelano la propensione all’acquisto dei consumatori. Una nota positiva arriva dal retail non food, che sembra invece avere raggiunto i livelli pre-covid sia su 12 mesi rolling con -0,2% sia nel mese di gennaio con +5,3%, mostrando quindi anche una certa solidità della ripresa".

Quanto ai canali di vendita, il travel conferma l'andamento in sofferenza con -36,6%, mentre le aree periferiche delle metropoli e cittadine di provincia rimangono la destinazione preferita dai consumatori (-12,9%). Come detto, trend fortemente negativo per i centri commerciali che chiudono gennaio a -33%, ma anche per le high street (-30,9%) e gli outlet (-26,7%).

Riguardo alle aree geografiche, sempre nel mese di gennaio 2022 vs gennaio 2020, gli andamenti sono tutti negativi: va un po' meglio, sia pure in negativo, il Centro con -23%, seguito dal Sud -23,6% e dal Nord-ovest -25,2%. Il Nord-est è worst performer con -28,3%.

 

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