Al Consumer e Retail Summit le strade Bcg per la crescita

La strada della crescita passa obbligatoriamente per il rilancio dei consumi: una strada problematica ma che non ha una reale alternativa: se si vuole abbassare il rapporto debito Pil non si può strangolare l’economia a furia di nuove tasse. Nel quinto Forum & Consumer Summit, organizzato dal Gruppo 24Ore, con le sue riviste Gdoweek e MarkUp, si discuteranno domani le ricette per lo sviluppo; in quest’ambito Lamberto Biscarini (nella foto), partner e managing director per l’Italia di The Boston Consulting Group illustrerà tre strade praticabili per il rilancio dei consumi.

Le soluzioni

La prima strada consiste nella riproposizione di una versione più mirata e finalizzata alle spese per beni primari della social card. Il reddito dei ceti meno abbienti è eroso da inflazione e dall'incidenza in crescita delle spese obbligate:  un assegno mensile finalizzato a questi consumi oltre ad alleviare situazioni familiari difficili potrebbe mettere in circolo risorse preziose. In quest’ambito si potrebbe pensare anche a un intervento congiunto di idm e gdo, con un partenariato finalizzato a dirottare su questa iniziativa mezzi oggi impiagati per le promozioni.

Una seconda strada è quella del rilancio dell’occupazione femminile e in particolare delle madri con figli in età prescolare e scolare: la si potrebbe percorrere incentivando dal punto di vista fiscale il part time. Non sarebbe una spesa reale per le casse esangui dello Stato: i soldi teoricamente non incassati con lo sconto sulle aliquote tornerebbero con gli interessi dall’Iva derivante dai maggiori consumi.

Infine, ma la ricetta è ormai indicata da tutto il mondo dell’impresa, è necessario liberalizzare il Paese, ponendo fine a monopoli, oligopoli e privilegi delle categoria. Non costerebbe nulla in termini di conti dello Stato ma è necessario vincere resistenze finora dimostratesi indomabili.

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